Tomaso Trussardi, ricorda il papà scomparso: “Quando se ne è andato…”

Il marito di Michelle Hunziker, Tomaso Trussardi, ricorda con emozione il suo papà scomparso, Nicola: “Era un instancabile lavoratore”

Imprenditore di successo e marito della splendida conduttrice Michelle Hunziker, il noto Tomaso Trussardi è ospite di Silvia Toffanin a ‘Verissimo‘, famosa trasmissione in onda su Canale 5: tra i temi trattati, Tomaso ritorna sul lutto del papà scomparso e ha per lui parole davvero dolci.

Grande stilista ed imprenditorie italiano, Nicola Trussardi dopo la laurea in Economia e Commercio, assume le redini della azienda di famiglia e la trasforma da piccolo laboratorio artigianale per la produzione di guanti in un brand dal blasone internazionale.

Una carriera costellata di successi e di grandissime soddisfazioni, interrotta purtroppo dalla morte avvenuta in seguito ad un incidente automobilistico il 13 aprile 1999.

La stessa sorte che è purtroppo toccata anche al figlio Francesco, neanche 30enne, scomparso anch’egli in un incidente tre mesi prima.

Intervistato dalla Toffanin, Tomaso apre il suo cuore e parla anche dei suoi cari scomparsi, e in merito ai lutti subiti spiega: “Sono delle cicatrici che non si rimarginano”.

Tomaso Trussardi Verissimo, ospite di Silvia Toffanin: “Mi manca non aver conosciuto la persona”

Ospite a Verissimo, popolare trasmissione condotta su Canale 5 da Silvia Toffanin, il marito di Michelle Hunziker, Tomaso Trussardi, è pronto a raccontare a quest’ultima, e ai telespettatori, aspetti privati e intimi, tra sofferenza e felicità.

Di certo avrà uno spazio importante proprio Michelle, che è “arrivata casualmente nella mia vita“, ha svelato Tomaso rispondendo alla domande riguardo lei, definendosi un uomo felice dopo averla incontrata.

Come detto, però, il noto imprenditore si sofferma anche sulla sua famiglia e sul papà perso quando era un adolescente.

“Mi manca non aver conosciuto la persona, – ha spiegato Trussardi ricordando il padre – perché quando se ne è andato avevo solo 15 anni.”

Tomaso racconta di averlo vissuto maggiormente come figura genitoriale, tenendo conto dell’età in cui purtroppo se ne è andato, una figura “che ami e che ti dà delle regole”.

Tanta stima ed ammirazione nei confronti di Nicola, da parte di suo figlio, che lo definisce “un instancabile lavoratore”, da cui ha raccolto preziosi insegnamenti, come la “adesione al lavoro, a porsi degli obiettivi e a portarli avanti”.

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