L’Eredità, caso e polemiche: la Rai non ci sta e impugna l’ordinanza

Il caso che ha coinvolto il noto e seguitissimo programma L’Eredità, condotto dall’amato Flavio Insinna e in onda su Rai 1 non è chiuso: ecco cos’è successo

L'Eredità, caso e polemiche: la Rai non ci sta e impugna l'ordinanza
Flavio Insinna (fonte foto: Instagram, @flavioinsinna_)

Continua a far discutere e a tenere banco il caso che ha convolto il famoso e apprezzato quiz show di Rai 1 L’Eredità, condotto dall’amato Flavio Insinna: si tratta della questione inerente alla ‘capitale di Israele’ di cui tanto si è parlato e che, sembra, non ridimensionarsi.

La storia ha inizio il 21 maggio scorso, quando interrogato su quale fosse la capitale dello stato mediorientale, uno dei partecipanti alla trasmissione rispose Tel Viv. 

Il programma condotto da Insinna giudicò tale risposta sbagliata, spiegando che l’opzione corretta fosse Gerusalemme.

Da quel momento si è sollevato un polverone di critiche e il caso ha fatto molto discutere, mentre due associazioni filo-palestinesi si sono rivolti al tribunale che si è pronunciato sulla questione.

Al ritorno del programma, infatti, a fine settembre, il conduttore sarà tenuto ad affermare che “il diritto interazione non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele”.

Tuttavia, stando a quanto rivelato da Repubblica, sembra che il caso non si sia chiuso qui.

L’Eredità, fa discutere il caso del programma condotto da Flavio Insinna: la decisione della Rai

L'Eredità, caso e polemiche: la Rai non ci sta e impugna l'ordinanza
Flavio Insinna (fonte foto: Instagram, @flavioinsinna_)

Non si chiude, dunque, il caso ‘capitale di Israele’ che ha coinvolto il noto programma condotto da Flavio Insinna su Rai 1, L’Eredità.

Insinna, in quell’occasione, affermò: “Tema delicato sul quale esistono posizioni diverse”.

La Rai, stando a quanto rivelato da Repubblica, avrebbe impugnato l’ordinanza in questione risalente al 6 agosto e sembrerebbe non disposta a procedere alla rettifica.

Repubblica spiega che la Rai compie un ragionamento di tipo giuridico, sostenendo che l’informazione resa è stata veritiera e che dunque non occorrono ulteriori precisazioni.

Una rettifica occorre quando si ha a che fare con una notizia falsa, e non è questo il caso, stando ai vertiti di Viale Mazzini.

Inoltre, accettare tale rettifica potrebbe essere uno scomodo precedente e gli uffici della Rai potrebbero a quel punto ricevere tanti ricorsi.

Il caso, insomma, è ancora aperto e solo il tempo dirà come e in che direzione evolveranno i fatti.

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