Che università fare? Le lauree più richieste nel mondo del lavoro

La scelta del percorso accademico è cruciale non soltanto per coltivare le proprie passioni, ma anche per avere chance concrete di occupazione in futuro. L’analisi sulle lauree più richieste di Almalaurea.

Sagoma laureato, smartphone e diploma di laurea
Quali sono le lauree più richieste per trovare lavoro? L’indagine Almalaurea (Pixabay)

La laurea è il traguardo di non pochi giovani che, dopo la fine del percorso scolastico, scelgono di iscriversi a una delle facoltà universitarie. Talvolta la scelta ricade su un ateneo lontano dal luogo di residenza, ma la volontà di formarsi nelle materie preferite spinge a fare anche molti km e a spostarsi altrove.

Quali sono però le effettive chance occupazionali per i laureati? Quali sono le lauree più appetibili per il mondo del lavoro?

Di seguito faremo il punto della situazione, indicando la classifica delle lauree più richieste in Italia – secondo i dati più aggiornati e forniti dal XXV Rapporto Almalaurea, presentato lo scorso anno. I dettagli.

Le lauree più ricercate in Italia: cos’è Almalaurea

I dati che tra poco indicheremo sono forniti da Almalaurea, ma che cos’è esattamente e perché ha così rilievo sulle panoramiche occupazionali post titolo di laurea? Ebbene, Almalaurea altro non è che un consorzio interuniversitario italiano che si occupa di raccogliere, elaborare e diffondere dati legati all’occupazione e all’inserimento lavorativo dei laureati, provenienti dalle varie università sparse per il paese.

Finalità di Almalaurea è fornire informazioni utili agli studenti, agli atenei e alle istituzioni pubbliche per valutare la qualità dell’istruzione universitaria e migliorare l’orientamento professionale dei laureati.

Al contempo, le analisi del consorzio servono anche a redigere la classifica delle lauree più richieste in Italia, aggiornata anno dopo anno.

In particolare, i dati raccolti e organizzati da Almalaurea:

  • provengono da questionari redatti dai laureati alla data della laurea e in seguito durante l’iter professionale
  • sono utilizzati per creare statistiche e report sull’occupazione dei laureati, inclusi dati su retribuzioni, settori di impiego e soddisfazione lavorativa

I laureati analizzati dal Rapporto Almalaurea

Il XXV rapporto Almalaurea è stato presentato all’Università di Palermo il 12 giugno scorso e rappresenta il quadro più aggiornato e preciso, sulla situazione occupazionale dei laureati in Italia.

L’analisi prende in considerazione i 281.095 laureati nell’anno solare 2022 in 77 diverse università delle 80 aderenti ad Almalaurea.

Ebbene, l’insieme dei laureati è il seguente:

  • 155.131 laureati di primo livello (che rappresentano il 55,2% del complesso dei laureati del 2022)
  • 31.874 magistrali a ciclo unico (11,3%)
  • 94.090 magistrali biennali (33,5%)

Le lauree magistrali con più alto tasso di occupazione

Secondo i dati offerti da Almalaurea, il 77,6% delle persone che hanno ottenuto la laurea magistrale, sia biennale che a ciclo unico, è occupato.

Detta laurea in passato era la cd. specialistica o vecchio ordinamento, e ciò che spicca dall’analisi del consorzio Almalaurea è che le migliori lauree magistrali per trovare lavoro sono quelle nel settore STEM, ossia Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.

Dall’analisi emerge infatti che ben l’86,5% dei laureati STEM riesce a lavorare, entro tre anni dal termine degli studi.

Seguono, nell’ordine, i laureati nei settori sanitario e agro-veterinario, con il 82,5% di occupati, e quelli nei settori artistico, letterario ed educazione, con il 70,7% di occupati. Al quarto posto delle lauree più richieste quelle in campo economico, giuridico e sociale, con il 70% di occupati.

Le lauree triennali con più alto tasso di occupazione

Le percentuali cambiano se vengono presi in considerazione i laureati che hanno ottenuto la laurea di primo livello. Secondo gli ultimi dati pubblicati nel XXV Rapporto Almalaurea, il 66,2% di coloro che hanno conseguito la sola laurea triennale è occupato nei 3 anni dal termine degli studi.

In particolare spiccano i laureati con competenze pratiche e subito spendibili nel mondo del lavoro. I migliori titoli sono quelli nell’ambito sanitario (infermieri) e agro-veterinario (agronomi, veterinari, esperti in zootecnica e sicurezza alimentare ecc.): il 76,1% delle persone formate in queste aree trova facilmente impiego – dopo soli 3 anni di corso.

A seguire le percentuali dell’area economica, giuridica e sociale con il 66,2% di occupati, dell’area artistica, letteraria ed educazione con il 64,6% di occupati, e dell’area STEM – con il 60,05% di occupati.

Interessante notare che i laureati STEM, molto ricercati se con laurea che indica lo svolgimento del periodo di studi completo, in caso di titolo triennale risultano un po’ meno appetibili. Questo dato potrebbe invitare i giovani in possesso della ‘sola’ laurea triennale, a proseguire con gli studi.

La top 10 delle lauree più utili per trovare occupazione

Il XXV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati permette di stilare una sorta di classifica delle lauree più richieste dal mondo del lavoro – organizzate per gruppi disciplinari.

Questo è infatti il campo di indagine del consorzio, che offre dati aggregati e molto interessanti e che fotografano i tassi di occupazione a 5 anni dalla laurea.

Vediamo allora le percentuali:

  1. Ingegneria industriale e dell’informazione – 95,6%
  2. Informatica e tecnologie ICT – 94,6%
  3. Architettura ingegneria civile – 92,5%
  4. Settore economico – 91,2%
  5. Settore medico sanitario e farmaceutico – 90,9%
  6. Area scientifica – 89,7%
  7. Settore agrario forestale veterinario – 89,5%
  8. Area politico sociale e comunicazione – 86,3%
  9. Scienze motorie e sportive – 86,3%
  10. Ambito linguistico – 86,2%

Le lauree tecniche continuano a essere molto ‘gettonate’ e a offrire, mediamente, più chance occupazionali rispetto ai percorsi di campo umanistico o giuridico-sociale.

I laureati STEM hanno gli stipendi più alti

Concludendo l’analisi sulle lauree più richieste merita un cenno anche l’aspetto retributivo, che ‘premia’ i laureati dell’area STEM. Infatti secondo l’ultimo rapporto Almalaurea 2023, le professioni più pagate nel paese sono quelle comprese nell’area informatica e tecnologie ICT, oltre a ingegneria elettronica,  industriale e dell’informazione.

Per esse, sottolinea l’indagine del consorzio, abbiamo paghe nette superiori ai 2.000 euro mensili. Tutti gli altri ambiti, come ad es. educazione e formazione, prevedono – entro i 5 anni dalla laurea – compensi non maggiori di 1.500 euro in media al mese.

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