Tensioni ed incidenti a Roma. Al Circo massimo si sono radunati Forza Nuova e gruppi Ultras di tutta Italia: ce l’hanno con politici e giornalisti.
Unire l’organizzazione di estrema destra Forza Nuova con i gruppi Ultrà di tutta Italia, è impresa capace di mettere a dura prova qualsiasi città e relative forze dell’ordine. A Roma se lo aspettavano, e purtroppo le previsioni non sono state disattese.
Dopo i primi disordini in mattinata, ci sono state nuove tensioni tra gruppi di manifestanti che si sono nuovamente avvicinati pericolosamente verso le forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa e ai giornalisti. “Venite qua state rovinando tutto” dice un inascoltato manifestante al megafono invitando tutti a rientrare all’interno di Circo Massimo.
La polizia ha schierato anche un mezzo idrante. La tensione è salita dopo che uno dei manifestanti ha rilasciato delle dichiarazioni ai cronisti. Sono seguiti poi lanci di oggetti contro gli stessi giornalisti e le forze dell’ordine.
I manifestanti hanno lanciato bottiglie di vetro e altri oggetti contro giornalisti e forze dell’ordine in tenuta anti sommossa. I disordini sono durati diversi minuti poi i partecipanti hanno indietreggiato e sono tornati all’interno del Circo Massimo.
Le colpe degli incidenti scoppiati a Roma, hanno già nomi e cognomi. Almeno secondo il capogruppo LeU in Consiglio regionale del Lazio Daniele Ognibene.
“La vera marcia su Roma violenta e fascista è quella di oggi al Circo Massimo. Questa di oggi è la logica conseguenza dell’esempio dato da Pappalardo, Meloni e Salvini che consapevolmente o inconsapevolmente sono scesi in piazza il due giugno contro tutto e tutti”.
“Forza Nuova – aggiunge – ha raccolto il testimone e sta mettendo a ferro e fuoco il centro di Roma. È ora che si chiudano i covi dove si pratica il nazifascismo. A via Taranto 57 vi è un pub che gode di impunità.
Non si capisce – continua Ognibene – a quale titolo una birreria che espone in ogni dove croci celtiche possa continuare la sua attività politica. Senza dubbio va applicata la legge che vieta ogni propaganda e riferimento all’apologia di fascismo, e per di più in questo luogo da quello che risulta è occupato abusivamente e infischiandosi di ogni regola vanta anche un’attività commerciale”.
Va ripristinata – conclude il politico – la legalità e non si può più vedere che vengano tenuti aperti spazi a chi continua a propagandare idee che hanno lasciato un segno di profondo dolore e sdegno nel nostro Paese. È tornata la strategia della tensione fascista ed è ora che Salvini e Meloni o prendano le distanze da questi violenti ed abbassino i toni e ritornino al dialogo democratico”.
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