Ezio Bosso Sanremo, rivelazione: “ecco come lo portammo sul palco”

Musicista eccezionale e di grande umanità: il mondo si innamorò di Ezio Bosso a Sanremo e oggi arriva una rivelazione legata proprio alla sua presenza al Festival

Ezio Bosso Sanremo, rivelazione: "ecco come lo portammo sul palco"
Ezio Bosso (fonte foto: GettyImages)

La recente scomparsa avvenuta all’età di 48 anni di Ezio Bosso, amato e apprezzato musicista, direttore d’orchestra, compositore e pianista, ha gettato un’ombra nel cuore in tutti coloro che lo amano, che lo avevano conosciuto ed ammirato.

Talento musicale eccezionale, ma anche una grande umanità ed una forza e un coraggio da leone hanno reso possibile la sua convivenza con una grave malattia.

A piangerne la scomparsa, molti personaggi famosi come Paolo Bonolis, che lo ha salutato scrivendo “Ciao amico mio” e con un video davvero emozionante, o ancora Emma Marrone, che ha racchiuso la propria emozione in una foto toccante.

Il pubblico si innamorò di Ezio a Sanremo, nel 2016, e in quell’occasione fu possibile ammirarne la grandezza grazie a Carlo Conti, e Paola Severini Melograni, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato alcuni retroscena legati proprio alla partecipazione di Ezio al Festival.

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Ezio Bosso, il retroscena legato a Sanremo: “Ma tu sei pazza!”

Ezio Bosso Sanremo, rivelazione: "ecco come lo portammo sul palco"
Ezio Bosso (fonte foto: GettyImages)

Amato talento e persona dotata di grande umanità, a piangere Ezio Bosso, scomparso di recente, c’è anche Alba Parietti, che su Instagram si è sfogata, spiegando di non poterne accettare la scomparsa.

Un retroscena dolce e che aiuta a comprendere, in piccola parte, chi fosse Ezio, spunta grazie all’intervista di Paola Severini Melograni rilasciata al Corriere della Sera, in cui spiega quanto sia stato difficile portarlo al Festival.

Già in un primo incontro risalente al 2015 ne parlò con lui che replicò: “Ma tu sei pazza! Non ci andrò mai. Ma poi chi mi vuole”. Poi ancora: “Non voglio distruggere la mia carriera”.

Sarebbero state queste le parole dette dal direttore d’orchestra alla giornalista, che si è soffermata anche a parlare della disabilità. “Di solito – afferma – si gestisce in due modi: o con compassione o con la pornografia del dolore.” 

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Fino a prima dell’arrivo all’Ariston, Ezio era molto famoso all’estero ma non in Italia. Quella partecipazione, difficile per la titubanza del musicista, ha permesso a tutti di conoscerlo e a lui di godere del successo e della fama che meritava, come artista e come persona.

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