Coronavirus, passeggiate con i bambini: che cosa si può e non si può fare

Coronavirus proprio nelle ultime ore è stato al centro dell’attenzione anche per il discorso delle passeggiate dei bambini che alcuni genitori hanno chiesto.

Passeggiata bambiniE’ notizia delle ultime ore quella che alcuni genitori si siano rivolti ai Sindaci delle loro città per chiedere l’autorizzazione di poter concedere una passeggiata ai bambini che come tutti gli italiani da molte settimane sono chiusi in casa.

Sembra però che il permesso non sia stato accordato come ha ripetuto più volte anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel nuovo appello di ieri sera in cui ha negato di aver dato il via ad una decisione del genere.

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Coronavirus, passeggiate con i bambini: cosa si può fare?

Bambino autistico
Bambini di scuola (Getty Images)

Coronavirus tra i tanti disagi che ha creato agli italiani annovera anche la difficoltà di tanti genitori nel riuscire a tenere i proprio figli, specialmente quelli più piccoli o con disabilità chiusi dentro casa.

Ieri sera nella nuova conferenza fatta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui ha elencato le nuove regole del Decreto Governativo è stato ripetuto ancora una volta che bisogna restare a casa e non è permesso fare passeggiate con i bambini. E’ chiaro però che si comprendono quelle persone che devono andare a fare la spesa e non sanno dove lasciare un minore.

Stesso discorso, come accennato in precedenza vale anche per chi ha a casa un disabile e un soggetto autistico che deve per forza sfogare le proprie energie all’aria aperta. Resta però inteso una volta per tutte che il tutto deve avvenire nel rispetto del distanziamento sociale e con grande senso di responsabilità da parte di tutti.

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Ad ogni modo, sempre nella giornata di ieri alla notizia che forse erano state concesse le passeggiate, poi smentita dal Giuseppe Conte, era intervenuto Attilio Fontana, Presidente della Lombardia: “Ho parlato con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese ed è stato chiarito che si e’ trattato di un equivoco. Io oggi, con una lettera ai sindaci, ho ribadito che non cambia nulla rispetto a prima. Il contenuto dell‘ordinanza regionale che scadrà il 4 aprile continua ad essere valida e fino ad allora i comportamenti che stiamo assumendo dovranno essere mantenuti”.

 

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