Venti a 100 chilometri orari e acqua alta che ha sfiorato i 190 centimetri hanno messo in ginocchio Venezia. L’urlo di dolore del sindaco: “E’ un disastro”
Il maltempo continua a flagellare il Bel Paese, con le scuole chiuse anche oggi in molte città, ma a pagare il conto più salato sono le città d’arte: un fiume di fango e detriti ha invaso Matera, capitale europea della cultura 2019, non risparmiando il celeberrimo rione Sassi, tuttavia la situazione più critica si è registrata a Venezia dove l’acqua alta ha sfiorato i 190 cm provocando l‘allagamento della Piazza dove sorge la Basilica di S.Marco, con conseguenti danni sul colonnato e sui marmi della Basilica recentemente restaurati. Venezia ha, dunque, seriamente rischiato di venire inghiottita dall’acqua che, complice il vento di scirocco che soffiava a 100 chilometri orari, ha raggiunto il picco, alle 22.50, di 187 centimetri, secondo solo ai 194 cm del 1966.
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Per la sua conformazione urbanistica l’acqua alta a Venezia non è una novità, eppure ieri sera i suoi residenti osservavano basiti l’acqua che si infiltrava nelle case, nelle calli e nelle piazze sommergendo ogni cosa. “Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro mentre in barca effettuava ieri un sopralluogo nell’area interessata dall’allagamento per poi aggiungere in un tweet: “Stiamo affrontando una marea più che eccezionale. Siamo tutti mobilitati per gestire l’emergenza”. Ci sarà tempo per fare la stima precisa dei danni, per il momento riporta d’attualità il MOSE, il sistema di dighe mobili per fronteggiare l’acqua alta che non è stato ancora completato. Intanto oggi tutte le scuole di Venezia e delle isole resteranno chiuse, inoltre il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per la città mentre il Governatore Luca Zaia ha mobilitato l’unità di crisi della Protezione Civile regionale.
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