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Curiosita

Le canzoni bocciate al Festival di Sanremo che hanno fatto la storia

Il Festival di Sanremo 2021 sta per iniziare, per prepararci al meglio alla prossima kermesse scopriamo quali sono le canzoni più belle bocciate dagli esperti.

Il palco dell’Ariston è certamente un bel trampolino di lancio per un brano, tuttavia non sempre quello che viene decretato durante le cinque serate della kermesse rispecchia poi il successo di un’artista o di una canzone. La storia del Festival di Sanremo è ricca di meteore, cantanti o gruppi pressoché scomparsi, e di incredibili successi bistrattati sul palco della kermesse.

Non sempre infatti la classifica premia quello che poi, la storia, decreterà come il brano migliore. Nel corso della storia di Sanremo ci sono state delle vere e proprie ingiustizie, pezzi che avrebbero meritato il primo posto sono finiti ultimi in classifica o addirittura sono stati esclusi dalla gara più attesa dell’anno.

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Le canzoni bocciate al Festival di Sanremo che hanno fatto la storia

foto sito Sanremo

Scalare le classifiche dopo una delusione al Festival di Sanremo è possibile? Certo che sì e la storia della nota kermesse è ricca di brani che, pur non essendosi piazzati splendidamente in classifica, hanno poi vinto la prova del tempo, finendo nelle playlist di intere generazioni.

Vasco e la sua Vita Spericolata

Vasco Rossi (Fonte foto: Instagram, @vascorossi)

Uno dei cavalli di battaglia di Vasco Rossi è sicuramente Vita spericolata, brano diventato la colonna sonora dei ragazzi degli anni Ottanta e non solo. È il 1983 quando il rocker di Zocca si presenta sul palco dell’Ariston classificandosi al penultimo posto. A vincere Sarà quel che sarà di Tiziana Rivale, che non convincerà le radio con il brano.

Zucchero e l’evergreen della musica italiana, Donne

Zucchero, Fonte foto: GettyImages

Sanremo 1985 sul palco più temuto della musica italiana sale Zucchero con uno dei brani più belli del suo repertorio, la poetica Donne finisce penultima in classifica mentre a guadagnasi l’ambito premio sono I Ricchi e Poveri con Se mi innamoro.

Mina, Le mille bolle blu e quell’incidente sul palco

Mina, Fonte foto: Instagram (@mina_mazzini_official)

Facciamo un passo indietro nel tempo fino all’undicesima edizione del Festival di Sanremo, siamo nel 1961 e Mina è la favorita, data vincente ancora prima di salire sul palco. Tuttavia nel corso dell’esibizione le si incrinò la voce e la sua Le mille bolle blu perse la kermesse ma guadagnò la storia. Betty Curtis e Luciano Tajoli guadagnarono  il primo posto con Al di là.

Celentano, Il ragazzo della via Gluck escluso dalla finale

Fonte foto: Facebook

Nel 1966 Adriano Celentano tenta l’ennesimo colpaccio al festival con Il ragazzo della via Gluck, una delle sue canzoni più famose e belle. Il brano venne inspiegabilmente escluso dalla finale scatenando il panico tra i fan, molti arrivarono perfino ad infavadere il noto Casinò per protesta. Vinsero Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti con Dio Come ti amo.

Luigi Tenco, la tragedia di Ciao amore ciao

foto facebook

Siamo nel 1967 Luigi Tenco e Dalida portano sul palco Ciao amore ciao, una poesia intramontabile che venne esclusa dalla finale, scatenando il tragico suicidio del cantante, su cui ancora oggi c’è un velo di mistero. Orietta Berti, citata nel biglietto di addio, rimase segnata a vita dall’evento.

Battisti, Dalla e Rino Gaetano: che ingiustizia

Fonte Facebook – Rockrol

Gianna, Un’Avventura Piazza Grande, tre tra le canzoni simbolo della canzone italiana bistrattante al Festival di Sanremo, lo avreste mai detto? Rino Gaetano conquistò l’Ariston con la sua tuba nera e il suo Frac, ma la sua canzone si posizionò solo terza nel1978. Nel 1972 Lucio Dalla si classificò solo ottavo mentre nel 1969 Lucio Battisti arrivò nono.

Mia Martini, l’ingiustizia di Almeno tu nell’universo

Mia Martini (fonte Instagram @tg_super_gossip)

L’intramontabile Mia Martini con la sua Almeno tu nell’universo arrivò solo nona nella classifica ufficiale, pur vincendo il premio della critica che oggi porta il suo nome.

Il Festival di Sanremo, le ingiustizie più recenti

Fiorella Mannoia, Quello che le donne non dicono 1987- ottavo posto e Premio della Critica. Vincono Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi e Gianni Morandi con Si può dare di più.

Andrea Bocelli, Con te partirò 1995 quarto posto per il brano che ha venduto più di 12 milioni di copie. Meritato primo posto per Giorgia con Come saprei.

Patty Pravo, E dimmi che non vuoi morire 1997 – il brano più venduto dell’anno conquistò solo l’ottavo posto, ma portò a casa il Premio della Critica e il Premio Migliore Musica. Vincono i Jalisse, la cui Fiumi di Parole è stata inserita nella nostra lista delle canzoni più ”brutte” che hanno vinto Sanremo.

Published by
Emanuela Ceccarelli