Il vaccino logora chi non ce l’ha: commedia all’italiana

La questione vaccini che investe l’eccellente, non più eccellente Lombardia, fiore all’occhiello di una visione distorta del paese.

C’era una volta la Lombardia, regione virtuosa, sulla carta, spazzata via dal Covid ad inizio 2020. In verità il declino era già iniziato da un po’ ma qualcuno ancora si ostinava ad immaginare di avere a disposizione, in regione, amministratori pubblici tali, da risollevare le sorti della disastrata immagine istituzionale. La verità è che si è fatto peggio, il tutto volendo ad ogni costo dimostrare il contrario, ed alla fine i dati, sempre negativi rispetto all’emergenza Covid, hanno dato torto ai lombardi e ragione a quanti ne denunciavano l’inefficienza.

Oggi l’ennesimo colpo di scena. La Lombardia che ha più dosi di vaccini di tutti, non fa partire al macchina per le vaccinazioni. Si muove lenta, non cammina come dovrebbe lungo della strada della somministrazione delle dosi. E Gallera, assessore alla Sanità, pensa bene di affermare che non richiamerà i medici dalle ferie, che il piano prevedeva tempi diversi e che a breve, partirà tutto, la macchina si metterà in moto.

Il bollettino del 4 gennaio: tutti i numeri del contagio

I nuovi positivi sono 10.800 (con 78.000 tamponi effettuati), i morti, secondo il dato odierno sono 348

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Il vaccino logora chi non ce l’ha: intanto il Governo continua a scricchiolare

Intanto continua la crisi di Governo, che anzi nella sua fase più delicata. La maggioranza minacciata dalle posizioni di Matteo Renzi, rischia di saltare da un giorno all’altro. Ma lo stesso Renzi, in giornata, ha fatto sapere che in ogni caso no si andrà nuovamente alle urne, tra il serio ed il provocatorio, un messaggio che apre numerosi scenari, ed offre una lettura della crisi finora sconosciuta.

Per il resto, si attende che la curva torni a perdere di vigore, sperando nell’azione del vaccino, e che il paese, per l’ennesima volta, non prenda a farsi male da solo.

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