Anche i cani prendono il Covid: ecco il primo caso in Italia

Si è per molti mesi cercato di capire che anche i cani potessero avere il Covid. In Italia ne è stato trovato uno, contagiato dai padroni.

Anche i cani prendono il Covid: ecco il primo caso in Italia
Il cagnolino positivo (Fonte foto: web)

Versa in buone condizioni la barboncina che fa parte di un nuovo, non piacevole record: è il primo cane positivo al Covid-19 in Italia. A Bitonto, in Puglia, non solo tutta la famiglia è risultata positiva, ma anche l’animale di compagnia della casa.

La sua carica virale non costituirebbe un pericolo per gli umani, al contrario la cagnolina è diventata positiva perché condivide spazi vitali con i componenti della famiglia, che ha portato il virus in casa.

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Cani positivi al Covid: era già accaduto in altri Paesi

Il professor Nicola Decaro, ordinario di Malattie Infettive nel Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, ha spiegato che quello del barboncino pugliese, non è un caso isolato: [Sono stati già descritti cani infetti per via dei proprietari nel mondo – spiega il dottore – ed è importante dire che gli animali non rappresentano un pericolo per l’uomo. Esistono animali sintomatici e asintomatici, ma nessuno di loro può infettare le persone].

Eppure una settimana fa, un allarme lanciato dall’Oms è costato la vita a migliaia di visoni danesi. Così, si è espresso sulla vicenda danese, il professor Decaro: [Ovviamente è vero che questi animali hanno contratto il Covid e che in loro il virus è mutato. Sono positivi sempre per via di disattenzioni del personale che ha portato la malattia all’interno degli allevamenti, che già rappresentano una situazione di sovraffollamento. Abbiamo appreso della decisione di eliminare i visoni con costernazione, come chiunque]. 

Per quanto concerne i cani invece, il primo positivo fu trovato nello scorso marzo in Cina, dove una donna risultata positiva, si era isolata, vivendo il proprio personale lockdown, proprio in compagnia del suo cagnolino. Anche in quel caso, l’animale non destò sintomi e la sua carica non risultava pericolosa per altri esseri umani.

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