Coronavirus, Massimo Galli: “Il lockdown ci sarà, e niente cenoni”

Massimo Galli intervenendo nel corso di una nota trasmissione tv ha raccontato il suo punto di vista sull’attuale situazione nel paese.

Galli
Massimo Galli (Facebook)

Come al solito non usa mezzi termini quando si tratta di condividere la propria posizione in merito a questa o quella dinamica riguardante l’emergenza attuale, Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, torna a parlare dell’ipotesi lockdown, che nelle ultime ore pari abbia notevolmente attratto molti sostenitori all’interno dell’esecutivo. L’ipotesi secondo alcuni, potrebbe concretizzarsi per il prossimo 15 novembre.

Secondo Massimo Galli, l’ipotesi sarebbe concreta e giusta, perchè i provvedimenti che finora il Governo ha preso, su scala territoriali, possono essere si considerati validi. Questi, però non riusciranno ad ottenere gli stessi risultati un intervento nazionale, dai tratti molti più restrittivo e deciso. Quello che è certo, secondo Galli è che possiamo dire addio al cenone di Natale, almeno nella sua versione classica, perchè quest’anno tutto sarà molto diverso dal solito.

LEGGI ANCHE >>> Coronavirus, Massimo Galli: Basta, sono stato troppo attaccato

Coronavirus, Massimo Galli: “Sistema sanitario inadeguato”

Massimo Galli ha inoltre spiegato le differenze tra le due situazioni che hanno riguardato le diverse ondate di contagi. Se nella prima occasione, il paese ed il sistema tutto era impreparato rispetto all’improvviso arrivo del virus, a settembre, ad ottobre, le cose sarebbero potute andare diversamente. Ci sono stati mesi, nel mezzo, che potevano essere utili per rivalutare un piano di azione e di gestione, ed invece niente di tutto ciò è stato fatto.

Quello che emerso, purtroppo dalle ultime settimane di cronaca, rispetto ai dati ed all’evoluzione dell’epidemia, è l’assoluta inadeguatezza del nostro sistema sanitario. Una realtà alla quale bisognerà presto trovare rimedio, riconsiderando un po’ tutte le dinamiche di fatto tengono in piedi il sistema. Una sorta di rivoluzione.

LEGGI ANCHE >>> Coronavirus, Zangrillo ancora controcorrente: Servono cure domiciliari

Impostazioni privacy