Coronavirus, chi ha paura dei manifestanti? Boldrini: “sono solo fascisti”

I fatti di Napoli, gli scontri che hanno coinvolto manifestanti e forze dell’ordine e mezzo a fuoco e fiamme la città continuano a far parlare di se, stavolta interviene Laura Boldrini.

Laura Boldrini scontri Napoli
Laura Boldrini (Alberto Gianera, Wikipedia)

Gli scontri di Napoli dei giorni scorsi hanno lasciato una lunghissima scia di critiche, proteste, consensi, pareri e riflessioni di ogni tipo. Le immagini non sono di certo state delle migliori, ciò che è successo non è ancora chiaro agli inquirenti, che indagano sulla probabile contaminazione del corteo iniziale di protesta contro le misure messe in atto dal governatore De Luca, da parte di forze di estrema destra, mondo ultras e malavita organizzata.

Le immagini, quelle immagini, hanno fatto il giro del mondo, e quella che doveva essere una pacifica protesta dl mondo dell’imprenditoria e dei commercianti del settore bar e ristorazione, si è trasformata via via in una vera e propria guerriglia contro forze dell’ordine e chiunque altro in quel momento si fosse messo contro l’avanzata dei gruppi, come il povero giornalista di SkyTg24 che ne ha fatto le spese, essendo stato di fatto aggredito.

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Laura Boldrini dura sugli scontri di Napoli: “L’attacco è fascista, sciogliamo i gruppi”

Secondo la ex presidente della Camera, l’attacco è stato organizzato da gruppi fascisti che vanno sciolti il prima possibile. Quella che è partita come una protesta civile e democratica, si è trasformata grazie all’intervento di certe frange dell’estrema destra, un vero e proprio attacco mirato, nei confronti dell’amministrazione regionale e del suo presidente Vincenzo De Luca. Secondo la Boldrini, quindi, il disegno sarebbe di dichiarata matrice fascista.

Le manifestazioni di protesta contro l’esecutivo regionale non si sono però placate ad anche nella giornata di ieri alcuni episodi di protesta si sono verificati in città. Ai commercianti, ai piccoli imprenditori del settore dei bar e della ristorazione non vanno giù gli obblighi di chiusura della nuova ordinanza regionale, con quella, secondo loro, sarà decretata la fine di un settore, scampata miracolosamente al primo lockdown di marzo.

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