Omicidio Willy: dopo i Bianchi anche il loro avvocato minacciato di morte dal web

L’avvocato dei quattro indagati per omicidio Willy Monteiro è stato preso di mira dagli utenti della rete che lo hanno ricoperto di insulti e minacce

Omicidio Willy

Le polemiche relative alla morte di Willy Monteiro Duarte non accennano a placarsi e in attesa di capire come si evolverà la situazione, la gente da casa ha già emesso la propria sentenza.

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (quest’ultimo è agli arresti domiciliari) sono ormai diventati “i mostri di Colleferro”. D’altronde laddove dovessero essere confermati i capi d’accusa (omicidio preterintenzionale) diventerebbe difficile biasimare coloro che sono inferociti nei loro confronti.

Al momento sia loro che l’avvocato difensore Massimo Pica sono oggetti di insulti e minacce sui social network. Il popolo del web già notoriamente non proprio magnanimo stavolta ci è andato giù abbastanza pesante.

Omicidio Willy, le minacce subite dai Bianchi e dall’avvocato Massimo Pica

Omicidio Willy

Gli utenti non vogliono sentire ragione e non hanno nessuna intenzione di scindere tra gli assistiti e l’avvocato, che non fa altro che esercitare la propria professione.

Per questo in rete circolano minacce pesanti come ad esempio: “Bisogna impiccare l’avvocato proprio come andrebbe fatto con loro”. Ad aggravare il quadro della situazione sono anche le intimidazioni subite dal figlio su Facebook, mentre la “ciliegina sulla torta” è la telefonata arrivata nello studio del legale: “Di’ all’avvocato che lo ammazziamo”.

Decisamente grottesco, ma questo non è altro che un prosieguo dall’accanimento contro i Bianchi e i loro seguaci iniziato nei giorni scorsi, completamente massacrati dalla rete.

A tal proposito, ecco alcuni dei commenti più “cattivi” nei loro confronti:

  • “Ora hanno paura dei detenuti. Li devono far soffrire come loro hanno fatto soffrire quel povero ragazzo e la sua famiglia”,
  • “Mentre lo pestavate di botte fino ad ucciderlo non avevate paura vero?”,
  • “Mo a Rebibbia vi fanno la festa, occhio alle saponette quando state in doccia”.

Questo è per rendere l’idea di quanto sta accadendo e di quanto ormai questa storia sia entrata in maniera profonda nelle case degli italiani. Qualcuno ha inneggiato anche al delitto di matrice razziale, ma stando alle indagini non è così. In fin dei conti, non è poi così importante, a prescindere dal movente, un ragazzo di appena 21 anni, non può morire in questo modo.

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