Salvini: “governo fascista, io a processo e loro che hanno i morti sulla coscienza, no”

Matteo Salvini va all’attacco del presidente del Consiglio e del suo governo, raggiunti da un avviso di garanzia per la gestione del lockdown.

«Se fossero confermati i verbali del Cts il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrebbe essere arrestato: non è un bonus è un reato.

Matteo Salvini attacca duramente il premier e senza minimizzare la vicenda dei bonus da 600 euro ai deputati (due sono suoi) rimarca la gravità della gestione del governo in emergenza coronavirus.

Il tempo dirà chi non ha chiuso dove doveva. Questi hanno sulla coscienza i morti della Lombardia e gli affamati nel resto d’Italia. Questi hanno chiuso il resto d’Italia quando non dovevano e non hanno chiuso la Lombardia quando dovevano».

Poi, in un’intervista a Stasera Italia, si lascia scappare: “questo è un governo fascista”. E ancora: Io andrò a processo per avere salvato l’Italia, loro l’hanno distrutta e il caso è archiviato”.

Salvini e il bonus ai deputati: “chi sbaglia paga”

Sulla questione bonus il segretario leghista conferma la linea dura, anche sconfessando in parte il governatore veneto Luca Zaia: «Manteniamo la nostra coerenza, fossero anche 6 centesimi, chi sbaglia paga. Spero che anche gli altri partiti siano egualmente rigorosi. Noi i nostri li sospendiamo».

Da Forte dei Marmi Salvini ribadisce il provvedimento nei confronti dei deputati e dei consiglieri regionali che hanno chiesto e/o ottenuto il bonus Inps. «Ma se c’è uno che non sa fare il suo mestiere è il presidente dell’Inps Tridico che ancora oggi non paga la cassa integrazione a chi ne aveva diritto, mentre versa soldi a politici. È un incapace e incompetente, non vorrei che volesse difendere il presidente del Consiglio».

Il segretario della Lega chiede le dimissioni di Tridico «perché non fa quello per cui è pagato». E sul caso Veneto, dove il governatore Luca Zaia sembrava intenzionato a valutare le posizioni dei singoli, Salvini taglia corto: «Abbiamo già deciso, sono fuori. Non saranno ricandidati. Con Zaia ho già parlato e siamo d’accordo. Hanno fatto un errore ed è giusto che paghino. Lo hanno fatto anche il governo e l’Inps, ma loro se ne fregano».

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