Di Maio: “senza urla e slogan stiamo fermando gli sbarchi dalla Tunisia”

Di Maio plaude il governo per il lavoro diplomatico che sta svolgendo per bloccare l’arrivo di migranti, almeno dalla Tunisia.
Senza troppo clamore, oppure “urla e slogan” come fanno altri che lui naturalmente non cita, lavorando sotto traccia come ama fare, il ministro degli Esteri, Di Maio, è riuscito se non altro a ridimensionare gli sbarchi in arrivo dalla Tunisia.
 
“In Tunisia non ci sono guerre, non ci sono persone che devono scappare per forza” – ha detto Di Maio in un’intervista al Tg5. “E tutti quelli che arrivano lo stesso in Italia, saranno riportati immediatamente in patria – ha continuato. Sembra Salvini, ma a differenza del leghista, lui le cose le sta facendo davvero, non solo a parole.
Sulla questione migranti si complimenta col governo per il lavoro diplomatico svolto con Tunisi. Luigi Di Maio spiega su Facebook come “siano già diversi i barchini, partiti per l’Italia, fermati a ridosso delle coste tunisine”. “Per bloccare gli sbarchi dalla Tunisia serviva concretezza e dialogo. Proprio quello che questo governo sta facendo e i primi risultati stanno arrivando. Con le urla non si va da nessuna parte”, conclude.

Qualche giorno fa il titolare della Farnesina fu perentorio con le autorità tunisine. “Vi chiedo di sospendere questo stanziamento di 6,5 milioni di di euro in attesa di un piano integrato più ampio proposto dalla viceministra del Re e di un risvolto nella collaborazione che abbiamo chiesto alle autorità tunisine in materia migratoria”.

Il ministro aveva chiesto al comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina di rimandare la discussione sullo stanziamento di fondi della cooperazione in favore di Tunisi.

“Siamo tutti perfettamente consapevoli – ha proseguito Di Maio – dell’importanza della cooperazione per lo sviluppo verso alcuni Paesi, anche al fine di prevenire flussi migratori incontrollati, ma in questa fase in cui a Tunisi, che ricordo essere un porto sicuro, stiamo avanzando chiarimenti circa l’incremento degli sbarchi verso l’Italia è bene avere un approccio a 360 gradi. Anche perché si tratta di interventi a favore delle comunità locali, fondamentali per contenere il rallentamento dei flussi”.

 

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