Fabio Rovazzi ricorda il più grande dolore: “Ho vissuto una tragedia”

Fabio Rovazzi ricorda il nonno scomparso per Coronavirus. Il cantante non ci sta e condanna chi dice che il virus non esiste. Lui ha perso la persona più cara

Fabio Rovazzi
Fonte foto: Getty Images

Fabio Rovazzi è il cantante, produttore delle ‘hit’ per eccellenza. I suoi pezzi più famosi, come “Andiamo a comandare”, “Faccio quello che voglio” e ” Volare” sono diventati dei tormentoni che echeggiano ancora oggi nelle radio italiane.

Gli ultimi mesi, quelli caratterizzati dal proliferare dell’epidemia da Coronavirus e gli interminabili giorni di quarantena, sono stati difficili per il cantante. Un po’ come per tutti, d’altronde, ma per Fabio Rovazzi in particolare: ha perso il nonno, una delle persone a lui più care.

E a portarlo via al suo affetto è stato proprio il virus silenzioso, il Coronavirus. Proprio per questo Rovazzi non tollera chi esprime idee cospirazioniste, quali la non esistenza del virus. “Quando qualcuno dice che il coronavirus non esiste impazzisco. Ho vissuto una tragedia da vicino.

Fabio Rovazzi ha perso il nonno per Coronavirus: “Ho vissuto mesi brutti combattendo contro cose assurde”

Fabio Rovazzi nonno
Foto da Instagram: @rovazzi

Il cantante milanese è rimasto veramente distrutto da questi ultimi mesi di pandemia. La scomparsa del nonno l’ha turbato e, come normale che sia, rattristito parecchio. Ecco perché non se la sente di scrivere un tormentone estivo.

La mia musica e i miei video sono sempre frutto delle sensazioni che vivo e quindi non mi sarebbe venuto un pezzo allegro – aggiungendo – La gente adesso ha bisogno di vibe positive. Se ci avessi provato sarebbe uscito qualcosa di finto e la gente se ne sarebbe accorta”.

Il pensiero del nonno è sempre nella sua mente. L’uomo era ricoverato in una RSA. “Una situazione drammatica. – ha confessato Fabio – Ho vissuto mesi brutti combattendo contro cose assurde. Avrei potuto fare un post di divisione e attacco. Non l’ho fatto per rispetto del nonno e per non sporcare il nostro rapporto. Con i giorni ho capito che cercare il colpevole per una cosa imprevedibile come questa non era utile“.

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Ho sperato nell’impossibile, ho creduto fino all’ultimo che fossi l’unico in grado di scampare a quella maledetta figura oscura con la falce in mano. Mi sbagliavo. La morte piano piano prende tutti, non capisco perchè debba prendere sempre prima del dovuto tutti quelli a cui tengo. Ho fatto il possibile, l’impossibile e l’impensabile…. ma alla fine questo maledetto virus ti è venuto a bussare alla porta. E fidati quando ti dico che non te lo meritavi. Con te ho passato gran parte della mia infanzia e credo che tutto quello che sono oggi per la stragande maggioranza lo devo a te. Sei l’uomo che mi ha insegnato tutto. Mi hai insegnato che la fortuna non esiste. Mi hai insegnato che la tenacia e la forza di volontá sono alla base di tutto. Sei partito da gommista e sei volato in Argentina diventando dirigente di una delle più grosse multinazionali del mondo. Sei sempre stato il mio esempio di vita e lo sarai sempre nonostante l’assenza di quest’ultima. Dentro di me sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato ma… scusami non riusciró mai ad abituarmi a queste cose. Ogni volta che succede una parte di me crolla e un altra diventa più forte perchè sa che dovrà andare avanti sempre più sola. Nei hai passate tante negli ultimi anni, ti ho visto sparire a poco a poco nella nebbia e nell’ultimo periodo sono venuto a trovare solo il tuo ricordo… Tramandare i ricordi è stato fondamentale per te: penso che tu sia l’unico nonno al mondo che in ereditá mi ha lasciato terabyte di video storici di famiglia, con annesse lettere e spiegazioni di ogni situazione. Hai sempre filmato tutto, chissà da chi ho preso la passione per i video 🙂 Sei sempre stato orgoglioso di me, ma non ti sei mai reso conto che quello che sono diventato è solo grazie a te. Grazie di cuore, Sei stato il miglior nonno che si possa desiderare. Fabio.

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