Coronavirus Roma, Caserta, Bologna: tutto finto o cosa succede?

Focolai e nuovi contagi almeno in tre regioni italiane, qualcosa non sta funzionando o casi normali? E tutte le persone incontrate dai contagiati?

Più di quaranta contagiati alla Brt di Bologna, nuovo focolaio in Istituto religioso a Roma, pazienti e familiari che non si trovano a Caserta: se non è caos, poco ci manca.

Forse il Covid non uccide più come nei terribili mesi scorsi, forse ora si sa bene come contrastarlo e guarirlo: allora forse è per questo che gli esperti non sono più preoccupati?

E se non c’è preoccupazione e allarme ora, cosa è successo davvero tra febbraio e aprile con migliia di morti ogni giorno? Intanto la cronaca del 24 giugno

Un focolaio è scoppiato nell’azienda Bartolini di Bologna: 45 operai positivi, un ricovero in ospedale, centinaia di tamponi già fatti o ancora da eseguire nei prossimi giorni ai lavoratori e alle loro famiglie.

Dunque l’aumento dei contagi nel capoluogo emiliano – 17 quelli registrati soltanto ieri – è dovuto in gran parte al focolaio scoppiato in ditta. Nei giorni scorsi l’area è stata sanificata e l’attività lavorativa ridotta ai minimi termini perché sono tanti i dipendenti finiti in isolamento precauzionale in attesa dei test.

Un altro focolaio di coronavirus è scoppiato a Roma: stavolta in un istituto religioso, il Teresianum, in Piazza San Pancrazio. Al momento i positivi al COVID-19 sono quattro, in particolare tre seminaristi e uno del personale amministrativo, che sono sotto stretta osservazione.

L’intera struttura è in quarantena al fine di contenere l’espansione del focolaio e alle persone presenti è richiesta la massima collaborazione e il rispetto delle regole della ASL. E’ già il terzo caso di focolaio di COVID-19 nel Lazio, dopo quelli del San Raffaele Pisana e del palazzo occupato alla Garbatella.

Attualmente, nel Lazio, l’indice RT di trasmissibilità è salito a 1.2, cioè oltre la soglia di sicurezza fissata a 1: l’attenzione rimane molto alta, tuttavia non bisogna allarmarsi in maniera eccessiva, in quanto tutti e tre i focolai sono stati prontamente isolati. Così almeno dicono i responsabili della Regione lo stesso presidente Zingaretti.

E sono arrivati a quota 49 i casi di positività al Covid nel focolaio emerso nel complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, a Mondragone, comune del litorale casertano da lunedì diventato zona rossa dopo l’emersione di casi di Coronavirus in particolare nella comunità bulgara.

Vanno avanti, anche se a rilento, le operazioni di trasferimento delle persone positive,  tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni, dove sono diciannove quelli attualmente ricoverati; ieri sono stati trasferiti sei contagiati, ne mancano all’appello altri tredici, cui si aggiungono i nuovi positivi.

Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro; molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio.

In sintesi: nessun allarme, i focolai sono isolati. Peccato ne nasca uno nuovo ogni giorno.

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