Alex Zanardi, presidente Sin: “Ha un cervello capace di miracoli”

Il presidente della Società Italiana di Neurologia, Gioacchino Tedeschi, è convinto che il cervello di Alex Zanardi può arrivare dove altri non possono.

on day 9 of the London 2012 Paralympic Games at Brands Hatch on September 7, 2012 in Longfield, England.

Alex Zanardi continua a combattere per la vita. Da oggi i bollettini medici, su espressa richiesta della famiglia, saranno comunicati soltanto in caso di novità rilevanti: non più brifing giornalieri.

Alex Zanardi è ancora in coma farmacologico e le sue condizioni restano critiche, ma non tutto è perduto.

Gioacchino Tedeschi, presidente del Sin ha voluto spiegare in un’intervista a Radio Cusano Campus:

“Fatico a pronunciarmi in un momento come questo, ma Alex già in passato ci ha insegnato ad assorbire le malattie“.

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Tedeschi “Le sue condizioni fisiche restano critiche, dal momento che ha subito fratture multiple al cranio con un infossamento delle ossa frontali. Non è detta, però, l’ultima parola: Zanardi ha un cervello super in grado di recuperare molto più in fretta rispetto agli altri. Parliamo di un uomo dalle incredibili capacità di sopportazione dello stress e del dolore“.

Alex Zanardi, le parole della cugina Betty

Alex Zanardi
Fonte Instagram – @zanardiofficial

Mio caro Alle (sai per noi sei Alessandro), i tuoi occhioni vispi devono ancora sorridere. Non mollare… con il cuore, tua cugina Betty”.

Tra i tantissimi che stanno facendo il tifo per Alex Zanardi, ricoverato dopo l’incidente con la sua handbike, c’è anche la cugina, l’avvocato Elisabetta Parmeggiani e tutta la sua famiglia.

“Le nostre mamme sono cugine. In realtà sono molto più che cugine, sono ‘sorelle’, perché fin da giovani hanno condiviso ogni esperienza e ancora oggi sono legatissime. Hanno avuto i figli negli stessi anni, tra il 1964 e il 1967: la ‘zia’ Anna come se fosse la sorella di mamma ha avuto Cristina e Alessandro, la mia mamma me e mio fratello Roberto”.

Betty e Alex Zanardi sono cresciuti insieme.
“Certo, anche se poi le scelte di vita hanno portato ognuno su strade diverse. Alle ha coltivato fin da ragazzino la passione per i motori che condivideva con lo zio Dino, anche lui venuto a mancare troppo presto.

A 14 anni suo padre gli ha regalato il suo primo Kart e non ha mai smesso di praticare regolarmente la sua passione. Il resto purtroppo lo si conosce.

“Gli ho scritto il giorno prima dell’incidente, dopo che aveva fatto un video a Daniela, la moglie, donna di grande spirito e spessore, mentre faceva una salita in bicicletta. E poi appena venti giorni prima: lo avevo visto una trasmissione. Mi ha chiesto se stava bene anche con i capelli lunghi!”

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