La Giustizia fa un regalo al prete pedofilo: abusò di una bambina

La giustizia regala un forte sconto di pena al prete pedofilo che abusò più volte di una bambina di dieci anni. Fu salvato dal linciaggio della folla.

Ebbe anche il coraggio di dire che era stata la bambina di 10 anni a prendere l’inziativa e che dunque non era stato lui a volere abusarne sessualmente. Papa Francesco gli tolse i voti rimandandolo allo stato laicale.

Non ha mai visto il carcere e ora ci ha pensato la Giustizia a restituirgli il sorriso: violenza su minore, da 4 anni e 4 mesi a 2 anni e 2 mesi. Il tribunale di Firenze ha dimezzato, in appello, la pena inflitta in primo grado all’ex parroco di Calenzano Paolo Glaentzer.

Glaentzer era stato arrestato il 23 luglio 2018 e si trova agli arresti domiciliari. Era stato sorpreso da un passante mentre di sera era in auto insieme a una bimba: il passante aprì uno sportello della vettura e fece allontanare la piccola.

Seguì un parapiglia, altri passanti vennero a colluttazione col prete. La situazione venne interrotta con l’arresto del sacerdote da parte dei carabinieri fatti intervenire. I militari lo salvarono da un sicuro linciaggio.

Prete pedofilo ‘graziato’: “credevo ne avesse 14 di anni”

Le indagini avevano tentato di fare luce su altre eventuali violenze del sacerdote ai danni di altri minori. Nessun caso è però emerso e il prete aveva tranquillamente confermato – durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip – tre o quattro episodi nei confronti della stessa bambina “credevo che la ragazza avesse 14-15 anni”, è stata la sua difesa.

Fin dall’inizio della terribile vicenda, si erano accesi i riflettori sulla famiglia della vittima, una famiglia disagiata, con problemi anche economici, seguita dai servizi sociali e a cui erano stati allontanati già i figli per ‘incapacità genitoriale’.

Ora la corte d’appello di Firenze ha dimezzato la pena all’ex prete. Glaentzer, 72enne, dovrà scontare 2 anni, 2 mesi e 20 giorni. È stato riconosciuto un risarcimento di 2mila 500 euro per ciascuno dei due genitori della bambina, mentre per la piccola era già stato previsto dalla condanna del 2019 un risarcimento di 50mila euro.

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