Roma, aumentano i positivi del focolaio all’ospedale San Raffaele

Il focolaio dell’ospedale di Roma ha fatto registrare dei nuovi casi, ma fortunatamente è stato contenuto. Ecco il punto della situazioneambulanza

La situazione dell’ospedale capitolino San Raffaele Pisana aveva destato non poche preoccupazioni. I diversi contagi che si erano registrati nei giorni precedenti avevano fatto scattare l’allarme, oltre che una serie di controlli. Finalmente, sono arrivati i risultati dei tamponi effettuati sul personale sanitario, pazienti e persone affini e il numero di positivi è salito a 37, ovvero di appena due persone rispetto all’ultimo aggiornamento. Nello specifico sono parenti dei pazienti ricoverati.

Dunque, come affermato dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, il focolaio è stato in parte contenuto. Ciò significa che seppur in tutto il paese si stia vivendo una fase calante, bisogna sempre prestare attenzione, onde evitare di incappare in situazioni deleterie.

Focolaio San Raffaele Roma: l’antefatto

Ospedale San Raffaele Roma

Stando alle affermazioni del commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle, a scatenare la catena di contagi potrebbe essere stato un operatore sanitario della struttura.

Ad avvalorare questa tesi, i pazienti ammessi al nosocomio vengono sottoposti a distanziamento sociale ed isolati in via precauzionale per 14 giorni. Si attendono comunque le conclusioni definitive delle indagini epidemiologiche per accertare realmente la causa effettiva della nascita del focolaio.

Il tutto è iniziato il pomeriggio del 5 giugno quando in seguito alla registrazione dei contagi, la struttura è stata chiusa ed è stato attivato il cordone sanitario. Da quel momento sono scattate tutte le indagini del caso, tra cui quelle sui pazienti dimessi negli ultimi 14 giorni. Una volta ottenuti i risultati di questi si potrà archiviare o meno la situazione.

Il bilancio finora è stato di un solo decesso. Si trattava di un paziente affetto già da numerose patologie (morbo di parkinson e diabete). Insomma, una vicenda che poteva scatenare un boomerang, ma fortunatamente è stata gestita nel migliore dei modi. Rispetto ai primissimi mesi dell’emergenza ovviamente c’è stato un miglioramento nel trattamento di queste situazioni e anche questo è un passo importante per debellare il nemico.

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