Verissimo, parla Vittorio Grigolo: “A Tokyo c’è stato un disguido”

Il tenore Vittorio Grigolo parla della vicenda che lo ha coinvolto a Tokyo, dove a causa di un disguido, è stato sospeso dalla Royal Opera House

verissimo Vittorio GrigoloIl tenore quarantaduenne, Vittorio Grigolo, parla in trasmissione, da Silvia Toffanin dell’incomprensione accaduta con un corista nella città di Tokyo, lo scorso settembre, che gli è costato l’allontanamento dalla Royal Opera House. Il tenore di Arezzo, si dice ancora in attesa della decisione definitiva nei suoi confronti da parte dell’Opera.

Vittorio Grigolo a Verissimo: “A Tokyo fu un disguido”

Verissimo, parla Vittorio Grigolo: "A Tokyo c'è stato un disguido"
Vittorio Grigolo (Getty Images)

Parla così, dell’accaduto, il tenore: “Da parte mia è stato un gran malinteso. Ero a Tokyo per cantare ed ero alla fine del Faust. Io ero il titolare dell’opera, durante l’opera c’è una scena di ballo dove una ballerina con una pancia finta vuole che il mio personaggio gliela tocchi. Il Faust però è spaventato da questa pancia e non vorrà toccargliela. Durante gli applausi, generalmente io coinvolgo tutti, mi piace coinvolgere chi ha lavorato con me. Dopo gli applausi ho toccato la pancia finta della ballerina e cosa succede ? Che un corista mi dice: “Ma che fai ? Non vedi che è imbarazzata ?” Ed io rispondo scherzando, ma mandandolo a quel paese. Il giorno dopo mi chiama la Royal Opera House, teatro di Londra, che mi dice che per questa condotta devo lasciare le scene”.

Continua poi, dispiaciuto, Grigolo: “Sono dovuto andare via, nonostante avessi chiesto di parlare con la ballerina ed il corista per capire cosa non era andato. Il promoter che aveva già venduto i biglietti a mio nome mi ha chiamato quando ero quasi in partenza, provando a parlare con la Opera House che però ha voluto che io partissi. Ora c’è un’ichiesta interna, io mi sono battuto per dire che era stato un disguido, ma altre persone probabilmente hanno raccontato un’altra versione. Io mi meraviglio di come un tabloid inglese possa dare informazioni su una cosa infondata. Ancora oggi io sto cercando di capire cosa è successo, non possono scrivere la parola “molestia”. Su di me, nessuna denuncia, ma ci stiamo domandando questa Investigation quanto durerà. Non sono protetto da nessuno, anzi ringrazio il pubblico italiano perché dopo il malinteso ho cantato alla Scala di Milano ed ho ricevuto solo applausi. Non è facile ripulire una possibile macchia, qualora dovesse esserci, nell’epoca dei social. La cosa più brutta è di sentire un peso del genere quando si cammina per strada. Ora vi lascio con una notizia: è in uscita il mio nuovo album.

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