Il pagamento dell’affitto di casa può verificarsi tramite contanti? Vediamo insieme cosa dice nei dettagli la legge.
La tecnologia, ormai, permette di effettuare i pagamenti elettronici in ogni occasione. Questa soluzione è possibile anche per gli affitti ma molti ancora preferiscono il pagamento in contanti.
Pagare in contanti è una soluzione che sempre più persone stanno mettendo da parte dato che tale strumento non è tracciabile. Proprio per questo motivo, per il 2023, la legge italiana ha previsto una lista di obblighi e limitazioni che devono essere seguite sia dal proprietario dello stabile sia dall’inquilino.
Da come possiamo intuire, pagare l’affitto della propria abitazione in contanti è possibile ma bisogna stare attenti. Entriamo, quindi, nei dettagli di una soluzione ancora possibile ma che chiede il rispetto di vari paletti.
La situazione affitti, in Italia, anche per questo 2023 è complessa a seguito dei tanti aumenti. Anche per questo motivo, molti preferiscono pagare la loro mensilità in contanti. Per l’anno in corso, tale opzione è consentita ma chi la pratica deve essere consapevole di regole e limiti che sanciscono la transizione.
Al momento, le legge che prevede tale soluzione è il Decreto Milleproroghe che è stato trasformato nella Legge numero 15 del 25 febbraio 2022. Tale normativa consente il pagamento in contanti dell’affitto ma a patto che la cifra non superi una specifica soglia. Superato tale limite, diventa obbligatorio pagare tramite bonifico o qualsiasi altro strumento tracciabile.
Negli ultimi anni, il limite per il pagamento della mensilità del canone d’affitto è cambiato speso. Nel 2020 fino al 2021 la soglia era situata a 1999,99 euro, nel 2022, invece, il limite è stato fissato a 999,99 euro. Tale cifra è rimasta in vigore solo per qualche mese per poi tornare a 1999,99 euro per la restante parte del 2022. Per il 2023, le cose sono cambiate e vedono questo limite:
La soglia massima, quindi, si è dimezzata rispetto all’anno scorso e questo rende molto difficile un pagamento in contanti di un locale commerciale. Ragion per cui, sono sempre di più i professionisti che adottano soluzioni tracciabili.
Per quanto riguarda la ricevuta, questa deve essere fatta obbligatoriamente dal proprietario su richiesta dell’inquilino. Quest’ultimo, visto che si tratta di una modalità non rintracciabile, deve fare esplicita richiesta della ricevuta dato che, in sua assenza, potrebbero nascere controversie con il locatore. Nel documento devono essere presenti i seguenti dati:
La violazione sul pagamento dell’affitto in contanti porta a delle sanzioni a dir poco severe e colpiscono entrambe le parti. La pena va dall’1% fino al 40% della cifra versata. In più, la normativa italiana permette a chi usufruisce dell’affitto di pagare lo stesso in contanti per più mensilità tenendo sempre come riferimento la soglia di 999,99 euro.
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