“Voleva uccidermi”, paura a Storie Italiane: ecco cosa è succeo

Il racconto di Sigfrido Ranucci inquieta il pubblico di Storie Italiane, il giornalista di report nel mirino della mafia: ecco le sue parole e come ha scoperto di essere nel mirino della malavita.

Una puntata davvero difficile quella di oggi di Storie ItalianeEleonora Daniele raccoglie infatti la testimonianza del volto di Report, Sigfrido Ranucci. Il giornalista e conduttore ha recentemente scoperto un risvolto davvero inquietante che lo riguarda di persona.

Come rivelato da un video sul profilo Twitter del noto talk vediamo il pregiudicato Francesco Pennino, che rivela di aver incontrato in carcere esponenti della famiglia Madonia: “Volevano pagare per ammazzarti.”

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Sigfrido Ranucci nel mirino della mafia: il racconto

Sempre stando al racconto di Pennino, l’operazione venne bloccata da Matteo Messna Denaro, il boss tuttora latitante. A creare fastidio alla mafia il libro scritto a quattro mani con Nicola Biondo “Il Patto”.

Ranucci è tornato a parlarne oggi a Storie Italiane, spiegando che nel libro si parla del primo infiltrato nella mafia riuscito a far parlare un Boss mafioso, molto generoso nelle sue confessioni: “Svelava anche il ruolo di alcune famiglie mafiose.”

Il giornalista di Report ha scoperto delle minacce di morte alla sua persona nel corso dell’intervista al pregiudicato: “Volevano ucciderti perché lo avevi ineguagliato.” L’intervista ha avuto luogo nel 2015 e si riferiva a fatti avvenuti nel 2010, poco dopo la pubblicazione del libro.

Ranucci venuto a conoscenza delle minacce alla sua persona non s è preoccupato più di tanto, considerando che erano passati già cinque anni dagli episodi di cui è venuto a conoscenza. Figlio di un agente, ha messo in contatto Pennino con le Forze dell’Ordine.

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