“Vediamo quando muori”: le assurde minacce alla prima vaccinata italiana

Sono passate poche ore dalla prima vaccinazione in Italia, contro il Covid, ma già fioccano le minacce ai protagonisti del VDay.

Infermiera vaccinata
Infermiera vaccinata (Facebook)

Il 27 dicembre, giorno del VDay italiano, la somministrazione dei primi vaccini arrivati nel nostro paese è passato ormai alla storia come l’inizio della battaglia decisiva contro il terribile virus. Claudia Alivernini, giovane infermiera del reparto malattie infettive dell’Ospedale Spallanzani di Roma, è stata la prima, nel nostro paese a ricevere la dosa di vaccino, utile, si spera, a sconfiggere, definitivamente il virus Covid19. Ma dopo la gloria, ecco subito la polemica e gli attacchi personali sul web da parte dei soliti odiatori seriali e no vax.

La giovane, si è vista infatti i suoi profili social infestati da minacce ed insulti. La sua colpa? Probabilmente, secondo le menti degli autori di tali, deprecabili commenti, quella di avere sensibilizzato l’opinione pubblica riguardo la necessità e l’efficienza del nuovo vaccino. Sotto con gli insulti alla povera infermiera, dai più lievi, per quanto si possa definire lieve un insulto a quello probabilmente più feroce: “Vediamo quando muori”.

LEGGI ANCHE >>> Vaccino, nessun rimborso per danni su effetti collaterali!

LEGGI ANCHE >>> Vday in Italia, la soddisfazione del ministro Speranza: Sono soddisfatto

“Vediamo quando muori”: l’infermiera costretta a chiudere il suo profilo social

Tante minacce, troppe offese e parole pesanti, per chi, del resto, non ha fatto altro che proteggersi e sensibilizzare la pubblica opinione circa la necessità di vaccinarsi e di difendersi per difendere anche gli altri, cosi come ha fatto lei. E quindi, considerata la scomoda situazione, per difendersi, stavolta no da un virus ma da qualcosa di molto più surreale, e difendere anche la sua famiglia, la ragazza è stata costretta chiudere i suoi profili social.

“Con profondo orgoglio e grande responsabilità ho fatto il vaccino, un piccolo gesto ma fondamentale per tutti noi. L’ho fatto come cittadina ma soprattutto come infermiera a rappresentare la mia categoria è tutto il personale sanitario”. Questo quanto dichiarato dalla giovane infermiera dello Spallanzani.

Impostazioni privacy