Vday in Italia, la soddisfazione del ministro Speranza: “Sono soddisfatto”

Il ministro della salute, Roberto Speranza, si dice orgoglioso di ciò che è stato fatto per consentire l’arrivo del vaccino.

Roberto Speranza
Speranza (Facebook)

Gli sforzi, la macchina politica ed organizzativa che ha permesso l’arrivo del vaccino, puntuale, cosi come promesso. Il VDay in Italia, è stato un gran successo. Gli operatori sanitari vaccinati, proprio loro, i più esposti al contagio per il lavoro che fanno e che faranno, i medici, gli infermieri, i dirigenti, simbolo e promotori della campagna che è appena iniziata, si sensibilizzazione e di umanità, come molti preferiscono dire.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, proprio in merito a quanto accaduto nella giornata di ieri, ha mostrato tutta la sua soddisfazione e l’orgoglio per un momento storico nel nostro paese, e per l’intera Comunità Europea. Siamo probabilmente alla svolta, al passo decisivo verso l’annientamento del virus, che da troppi mesi condiziona le nostre vite ed ha causato decine di migliaia di morti soltanto nel nostro paese.

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Vday in Italia, la soddisfazione del ministro Speranza: “Bisogna continuare ad essere responsabili”

Speranza inoltre fa una previsione, legata anche alla probabile introduzione di un secondo vaccino: “Se arriva subito al traguardo anche AstraZeneca, entro il primo trimestre si aggiungeranno altri 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Risultato finale  – spiega – noi già dal primo aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati, e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico“.

Inoltre, Speranza spiega la ripartizione del numero dei vaccini paese per paese, a livello europeo: “Esiste un solo contratto di acquisto dei vaccini – spiega il ministro – firmato dalla Commissione Europea per conto dell’intera Unione. E la distribuzione delle dosi tra i vari Stati membri, sempre da contratto, è gestita dalla stessa Commissione in base al numero di abitanti. La nostra quota è del 13,45% del totale di tutti i vaccini che l’Ue ha acquistato dalle sei aziende produttrici. Alla fine della campagna vaccinale, nel 2022, il nostro Paese avrà ricevuto 202 milioni di dosi”.

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