Coronavirus, la posizione di Boccia fa discutere: “Niente cenone”

Francesco Boccia in merito alla possibilità di eventuali altre restrizioni a Natale esprime il suo personale parere.

Francesco Boccia
Francesco Boccia Natale (Facebook)

Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia si dice abbastanza convinto del fatto che per preservare la massimo la salute dei cittadini e di tutti quelli che gli stessi cittadini hanno a cuore, si dovrebbe evitare anche il tradizionale cenone natalizio, ed anzi si dovrebbe chiudere, attività, negozi, tutto, quanto più possibile. Una posizione netta che in qualche modo protende nettamente verso al prevenzione forzata ed estenuante, purchè valida.

“Abbiamo scelto di non fare un lockdown nazionale, ma è evidente che dobbiamo mettere in sicurezza le reti sanitarie. Io penso che sia utile e necessario restringere ancora di più durante le festività. Questa è la posizione che viene fuori dal Cts, che verrà fuori anche dalle Regioni, ce lo chiedono i Comuni e penso che sia molto responsabile da parte nostra essere conseguenti”. Netta insomma la posizione del ministro.

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Coronavirus, la posizione di Boccia fa discutere: “Dobbiamo essere responsabili”

“A maggio eravamo arrivati allo 0.5 di indice contagio- ha dichiarato inoltre Boccia- ma avendo davanti giugno, luglio e agosto. Ora grazie alla misure già prese siamo su quella strada ma abbiamo di fronte gennaio, febbraio e marzo. Dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte, ma si riparte mettendo in sicurezza le reti sanitarie il più possibile. Se non lo facciamo durante le feste di Natale, quando dovremmo farlo”.

Boccia insomma preme per le misure forti, a rischio di compromettere la tradizione, era stato lui infatti a suggerire l’anticipo delle messe natalizie. Una posizione precisa da parte del ministro che mette al primo posto la prevenzione e la salute degli italiani.

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