Vaccino AstraZeneca di Oxford e Pomezia sarà il primo a prezzi popolari

Il vaccino AstraZeneca è già stato ribattezzato come il “vaccino popolare” anti-covid visto il prezzo sarà accessibile praticamente a tutti

Vaccino AstraZeneca
Fonte Pixabay

La corsa al vaccino è già iniziata. I colossi americani della Pfizer e Moderna stanno di fatto quasi lanciato sul mercato il loro prodotto ad un prezzo che oscilla da i 16 e i 20 euro. Inoltre hanno resi noti diversi dati circa l’efficacia, il che ha fortificato ancor di più le loro posizioni.

Al tempo stesso però bisogna considerare anche il prezzo. Quello della Pfizer ad esempio prevede una doppia somministrazione e quindi una potenziale spesa di 40 euro. Una spallata alle due case farmaceutiche potrebbe darla il vaccino AstraZeneca prodotto in collaborazione dall’Università di Oxford e l’Ibrm di Pomezia.

Stando alle prime indiscrezioni, il prezzo di lancio di questo vaccino potrebbe essere di 3 euro. Una somma accessibile a tutti che consentirebbe a tante persone in difficoltà economica di potersi vaccinare senza grandi sforzi economici.

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Vaccino AstraZeneca, i risultati delle sperimentazioni effettuate durante la fase 2

Anche la tecnologia utilizzata per crearlo è diversa rispetto a quella degli altri due vaccini. Si basa infatti su adenovirus di scimpanzé chiamato ChAdOx1. L’Unione Europea attraverso la stipula di contratto con AstraZeneca si è già assicurata 400 milioni di dosi da distribuire entro giugno 2021. Anche il ministro della Salute Roberto Speranza si è già attivato prenotandone una decina di milioni ogni mese.

Passando al lato tecnico i dati della fase 2 di sperimentazione del suddetto vaccino, sono stati resi noti attraverso la rivista Lancet. È stata appurata la tolleranza soprattutto negli anziani oltre che la capacità di sviluppare una protezione immunitaria simile a quella dei giovani adulti. I volontari erano tutti soggetti sani senza nessuna patologia pregressa.

Non rimane che confermarne la validità e capire realmente se protegge dal covid-19, soprattutto nel caso di soggetti immunodepressi. La fase 3 è già in corso ed entro Natale potrebbe dare i suoi frutti.

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