Coronavirus, vogliono altri morti? Il vaccino c’è ma non lo fanno arrivare

Anche l’organizzazione Mondiale della Sanità ‘benedice’ il vaccino americano prodotto dalla società Moderna. Ma accusa.

Vaccino coronavirus
Fonte Pixabay

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati altri 32.191 casi di coronavirus, con 208.500 tamponi effettuati. Solo oggi ci sono stati 731 morti, che portano il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a 46.464. Salgono i ricoveri in terapia intensiva (+120) e quelli negli altri reparti Covid (+528). Dati che non cessano di allarmare e che fanno aspettare con ancora più trepidazione l’arrivo di un vaccino.

L’antidoto al covid sarebbe già pronto, e anche l’Oms benedice gli americani. L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene infatti che i dati sul vaccino Moderna siano “estremamente promettenti” e il direttore generale aggiunto Ranieri Guerra aggiunge che la multinazionale Usa “si è avvalsa anche di un contributo del governo federale americano. Immagino che i dati siano estremamente controllati”. Oggi l’Oms auspica “un’approvazione rapida degli organi regolatori” per “iniziare la distribuzione quanto prima”.

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Gli Stati Uniti hanno il vaccino e aspettano solo più l’approvazione. La commissione europea ha stipulato con Moderna “la fornitura di 160 milioni di dosi ma ora continuiamo con le negoziazioni e dobbiamo vedere come tradurre questa intenzione in contratto”. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker, in conferenza stampa. Avete capito bene, c’è l’intenzione ma manca nero su bianco.

E così la società americana Moderna ha avvertito l’Europa che il prolungarsi dei negoziati per comprare dosi del suo vaccino anti-Covid rischia di rallentarne la distribuzione, mentre altri Paesi hanno la priorita’ perché hanno firmato già da mesi.E’ chiaro che il ritardo non limiterà la quantita’ totale, ma rallentera’ la distribuzione”. Gli Stati Uniti hanno prenotato 100 milioni di dosi all’inizio di agosto e “abbiamo già diversi milioni di dosi in magazzino” negli Usa, pronte a essere distribuite non appena ci sarà l’autorizzazione al commercio, presumibilmente a dicembre.

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