Licenziata dopo aver cambiato sesso, adesso nessuno vuole più assumerla

Una donna transgender si è ritrovata la lettera di licenziamento dopo essere tornata dall’operazione per il cambiamento del sesso. Adesso nessuno vuole più assumerla

Transgender

Perdere il lavoro perché si è transessuali. È da brividi, ma purtroppo nel 2020 accadono ancora queste cose. La protagonista stavolta è Anna 52enne nata e cresciuta a Bologna e responsabile logistica presso un’azienda specializzata nel settore elettro-medicale per circa 23 anni. Al ritorno da Bangkok dove si è sottoposta all’operazione per il definitivo cambio di sesso si è ritrovata la lettera di licenziamento sul tavolo.

La sua testimonianza avviene in una data per niente casuale. Il 20 novembre è infatti il Transgender Day of Remembrance, ovvero la giornata mondiale in ricordo delle vittime transessuali.

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Anna transgender senza lavoro: “Non voglio prostituirmi”

Come pretesto per il licenziamento è stato utilizzato quello della riduzione del personale motivata dal fatto che l’azienda era stata appena rilevata da una nuova proprietà americana. In realtà però sono stati mandati via solo lei e un collega che a breve doveva andare in pensione.

In privato però le hanno confessato che i nuovi dirigenti non gradivano che a rappresentare l’azienda ci fosse una persona trans. Non ha voluto impugnare il licenziamento per evitare di continuare a lavorare in un contesto ostile.

Purtroppo però la ricerca di una nuova occupazione si è rivelata per certi versi ancor più dolorosa. Nessuno che badava al suo curriculum e alle sue esperienze pregresse, ma solo all’aspetto fisico. Anna però ha bisogno di lavorare anche perché l’indennità di disoccupazione è ormai terminata. Molte persone nella sua stessa condizione, non avendo altra scelta purtroppo si danno alla prostituzione. Lei però non vuole faro perché non si tratterebbe di un suo desiderio.

Una storia che stona con quanto accaduto poche settimane fa negli Stati Uniti, dove per la prima volta è stata eletta una senatrice transgender. Probabilmente però almeno in Italia questa dimensione è ancora troppo lontana e per l’ennesima volta dobbiamo registrare un episodio che va in contrasto con i diritti umani.

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