I negazionisti attaccano anche quelli che fino a ieri chiamavano eroi: infermieri che si ammalano e lanciano appelli a stare attenti.
Una volta li chiamavamo eroi, nemmeno tanto tempo fa: a marzo, quando è scoppiata la pandemia di coronavirus e medici ed infermieri hanno pagato anche con la vita la loro abnegazione al lavoro e una sanità allo sbando. Oggi sono rimasti eroi per tutti quelli che credono nella loro forza, nella loro dedizione, e se qualche ospedale italiano – come a Torino – mette i pazienti per terra perché non c’è posto, non è certo colpa loro ma di chi amministra tutto il sistema.
E capita che un’infermiera come la giovane Adele, venga addirittura minacciata, oltre che insultata, solo perché dalla sua pagina Facebook racconta la sua drammatica esperienza: sì, perché Adele, dopo avere curato centinaia di pazienti col virus, oggi è come loro, è ammalata di Covid.
Il post della giovane infermiera veneta è stato uno sfogo non solo come paziente, ma anche come dottoressa, ma non è stato apprezzato da tutti. Adele Di Costanzo in un’intervista a Il Corriere della Sera ha spiegato che dopo la pubblicazione del post è stata presa di mira dai negazionisti che l’hanno tacciata di essere una bugiarda e che il Covid – manco a dirlo – non esiste. E che i medici in realtà non salvano le persone ma le rovinano.
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La dottoressa 27enne vive e lavora a Vicenza nelle Usca (Unità speciali contatti assistenziali) e si è ammalata di coronavirus dopo aver lavorato a stretto contatto con pazienti positivi prestando servizio a domicilio o assistendoli nelle case di cura. Le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il ricovero, così ha deciso di raccontare la sua esperienza ed ha scatenato le polemiche e gli insulti dei negazionisti.
La giovane dottoressa ha pubblicato un post in cui spiegava come si sentiva: «Due settimane fa sono stata ricoverata per Covid. Sono quindi passata dall’altro lato. Alla faccia che il Covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici. Ancora è incredibile come esistano negazionisti, persone che sono passate da ‘medici eroi’ a danneggiare 70 auto di medici ed infermieri davanti agli ospedali», scrive su Facebook.
«Si tratta di persone che si fanno in quattro per i cittadini con un rischio, nonostante le protezioni. Vedo città devastate dall’ignoranza, che per stare vicino ai gestori di bar e ristoranti devastano bar e ristoranti stessi. È un periodo nero per tutti e la classe politica di certo non prende scelte facili. Importante è non farsi prendere dal panico e seguire le evidenze scientifiche. Il sonno della ragione genera mostri».
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