"Vinciamo o moriamo": madre e figlia sanciscono l'atroce patto

Una vicenda che mostra i tratti più profondi della disperazione umana, una storia fatta di vizio e difficoltà economiche, due fattori troppo spesso a braccetto. Poi il tragico epilogo.

Una storia incredibile, fatta di profondo disagio, tra vizio del gioco e difficoltà economica. I due fattori, spesso a braccetto, portano spesso a profonde crisi, a volte anche di intensa depressione, qualcosa che allontana dalla vita, dalla realtà, che porta a considerazioni e riflessioni del tutto fuori logica, e purtroppo a volta anche a gesti folli ed incomprensibili. La vicenda di Palermo, ha tutti i tratti dell’incredibile, dell’impossibile e dell’assurdo.

La storia ha come protagoniste due donne, madre e figlia, tanti problemi economici, troppi forse ed una smodata passione, un vizio, per il gratta e vinci. Si erano fatte una promessa le due donne, assurda, inconcepibile, legata alla loro pesante situazione economica e forse debitoria. Ultimi gratta e vinci, o si vince o si muore. Questi i termini dell’assurdo patto. O svoltiamo o ci lasciamo morire, perchè evidentemente questa vita non ha altro per noi.

“Vinciamo o moriamo”: madre e figlia davanti all’ultimo gratta e vinci, e perdono

E poi la cronaca, una condanna per la madre, che ha aiutato secondo i giudici la propria figlia a morire, con la fatale iniezione di un forte anestetico, e poi provato a togliersi la sua di vita. Confessa la donna, e il processo cosi parte veloce, va veloce, e per l’imputata ci sono tre anni di reclusione. Ha ammazzato la propria figlia, che però era consenziente, voleva morire, perchè da quei gratta e vinci, comprati in dose massiccia, l’ultima, era venuto fuori davvero niente.

Un vicenda assurda, si diceva. Un suicidio che di fatto è un omicidio, la disperazione di due donne ed un tragico patto, che alla fine non premia nessuno, ma anzi, da morte ed ancora più incessante disperazione.