Pasta del Senatore, l’inchiesta della Rai: cosa c’è dietro le multe

Farà bene davvero? In Italia non sarebbe stata pubblicata la lista dei benefici della Pasta del Senatore, ma c’è dell’altro.

Pasta del Senatore, l'inchiesta della Rai: cosa c'è dietro le multe
Pasta del senatore (Fonte foto: web)

Secondo le testimonianze, la pasta del Senatore Cappelli ridurrebbe sensibilmente sintomi come gonfiore e dolori addominali. La prova, fatta su trenta volontari non celiaci, ma con sintomi da celiaci, è stata fatta al Policlinico Gemelli ed ha riscontrato ottimi risultati. Questa pasta di grano infatti, avrebbe fatto sparire i sintomi. Questo però, non è stato riportato in Italia, mentre i risultati sono apparsi sul Nutrients.

Ma non è tutto rose e fiori per il Senatore, per questo stasera ci sarà un’indagine della Rai. A curare questa vicenda, su Rai 3, il programma, Report. L’Autorità garante della Concorrenza infatti, ha multato la Sis di Bologna, venditrice esclusiva del prodotto, per aver aver imposto agli agricoltori la consegna di tutto il grano raccolto, a buon prezzo. La seconda multa inerente la pasta in questione, riguarda una presunta discriminazione e diniego della fornitura: il grano era infatti negato a chi non fosse iscritto alla Coldiretti. Ma la Sis si difende, parlando di complotto ed accuse false e infondate.

A proposito di programmi d’inchiesta, hanno vissuto un brutto momento nello scorso week end, un giornalista delle Iene ed il proprio operatore, aggrediti dal famoso clan mafioso dei Casamonica.

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Cos’è la Pasta del Senatore

In pochi la conosceranno e si staranno chiedendo chi fosse il Senatore che fa di una pasta, il proprio prodotto personale. Ebbene, Raffaele Cappelli è morto nel 1921, e dietro la sua pasta, c’è una storia secolare. La scoperta del nuovo tipo di grano, avvenuta in Puglia, risale infatti al 1915.

I molti elementi in suo favore, fecero accrescere la distrubuzione del grano dei fratelli Cappelli, che tra gli anni ’20 e gli anni ’50, vide salire a dismisura i propri numeri. Le lavorazioni infatti, si distribuirono man mano in tutta la Penisola, fino ad arrivare al 60% dei campi nazionali, ed all’estensione in altri Paesi del Mediterraneo.

Nonostante poi, il declino avuto dopo gli anni ’60, questo grano seppur non distribuito quanto in precedenza, ha continuato per finire nelle case degli italiani. Oggi, i prezzi di paste e farine della marca legata all’ex Senatore, sono concorrenziali, purtroppo però la società ora dovrà risolvere i presunti problemi legali, a causa delle distribuzioni, pare, non proprio ortodosse degli ultimi tempi.

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