Coronavirus, contagi ancora in salita, da domani si cambia: chi rischia

Il Governo sta preparando in queste ore un nuovo dpcm per arginare la crescita di contagi degli ultimi giorni. Chi rischia di chiudere.

In attesa dei nuovi dati sulla curva epidemiologica in Italia, il Governo con le Regioni e gli esperti del Cts, stanno preparando un nuovo dpcm: previste nuove restrizioni a partire dai prossimi giorni. Si parla di scaglionamenti a scuola, della chiusura delle palestre e la riduzione dell’orario di pub e ristoranti. Nel frattempo c’è stato il via libera nella notte alla nuova legge di bilancio da 40 miliardi.

4 miliardi sono destinati al Servizio Sanitario Nazionale e altri 4 per il sostegno ai settori più colpiti dalla pandemia. In Italia ieri i nuovi positivi nelle ultime 24 ore sfioravano gli 11mila, 47 i morti, mentre aumenta la pressione sulle terapie intensive.

“Concedere ai farmacisti la possibilità di poter effettuare tamponi e screening e test salivare”. E’ una delle proposte  avanzate dalle Regioni durante il vertice con il governo sulle misure da inserire nel prossimo Dpcm. Tra le altre richieste dei presidenti, anche quella di sospendere fiere e sagre locali ma ad “esclusione delle manifestazioni fieristiche di livello nazionale e internazionale”.
Coronavirus: il bollettino del 18 ottobre

11.705 NUOVI CASI, 69 MORTI, 146.541 TAMPONI

Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 69, in aumento rispetto a sabato quando se ne erano registrate 47. Sono +45 le terapie intensive. I guariti sono stati, invece, 2.334. La Regione in cui ci sono stati più nuovi contagi è la Lombardia (2.975), seguita dalla Campania (1.376) e dal Lazio (1.198).

Secondo i dati dell’Oms aggiornati al 17 ottobre, a livello globale sono gli Usa il primo Paese per numero di nuovi positivi giornalieri (oltre 63mila), seguiti da India (oltre 62mila) e Brasile (oltre 28mila). L’Italia è decima.

Il presidente del Consiglio superiore di sanità Locatelli ha commentato i nuovi contagi dicendo: “la situazione sanitaria di oggi non è comparabile” con quella di marzo”. E sul vaccino, ha assicurato: “lo avremo presumibilmente nella primavera del 2021”.

Poi ha aggiunto: “il gruppo di tamponi antigenici che sono sono stati validati nei giorni scorsi, permetterà al commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, di poter procedere all’acquisto che è stimato nell’ordine di 19-20 milioni”. Secondo Locatelli l’acquisto “avverrà molto presto”. 

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