Torino, a marzo il coronavirus: “3 ore di vita”, ma lui non si è arreso

I medici avevano dato 3 ore di vita al tassista di Torino, ma grazie all’intervento dei medici è riuscito a sopravvivere. Adesso può iniziare una nuova vita 

Torino
Fonte Facebook – Gian Med

In mezzo a tante lacrime e storie tristi, il covid ha lasciato in dote anche delle vere e proprie favole, come quella di Gianfranco Medicini.

Il tassista torinese di 55 anni era finito in terapia intensiva lo scorso marzo dopo aver contratto il covid-19 e dopo 5 mesi (148 giorni per l’esattezza, di cui 47 di coma), è uscito dall’incubo e ha rivisto la “luce”. E pensare che al suo arrivo in ospedale i medici gli avevano dato appena 3 ore di vita.

Una vicenda che non sembra vera per quanto è strana e bella, ma è proprio da queste situazioni che dobbiamo ripartire per debellare una volta per tutte questo acerrimo nemico.

Torino, il racconto del miracolo umano avvenuto in ospedale

Ospedale
Fonte Pixabay

Gianfranco attraverso un post pubblicato su Facebook ha voluto spiegare nel dettaglio l’andamento dei fatti, partendo da un meritatissimo elogio ai medici del Centro di Rianimazione Universitario 1 dell’ospedale Molinette di Torino.

“In Italia spesso si sente parlar male della sanità, io vorrei segnalare un reparto virtuoso dove ho trovato dei medici che lavorano sodo e possiedono grande umanità. Un sentito ringraziamento a tutto lo staff e al chirurgo Luca Petruzzelli”. 

Questo è un breve estratto del post che l’uomo ha voluto condividere con il mondo, che poi ha spiegato in un’intervista a “La Stampa” alcuni passaggi fondamentali della sua grande “vittoria”.

Ha precisato di non essere mai stato ricoverato prima e di non aver mai fatto uso eccessivo di farmaci in vita sua. Per questo la moglie non si è data per vinta e ha pregato i dottori di aiutare il marito nella sua lotta.

È stata lei a portarlo presso il nosocomio del capoluogo piemontese dopo avergli misurati i valori dell’ossigeno e aver riscontrato che erano terribilmente bassi. È proprio vero dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.

Adesso Gianfranco sta iniziando la sua riabilitazione che sarà piuttosto lunga: dovrà “imparare” a compiere delle azioni piuttosto comuni come camminare e parlare messe da parte in questi lunghi mesi. Dopo aver superato questo scoglio non può di certo aver paura, tornerà alla sua “normalità” e a rivedere quella luce che nemmeno per un attimo ha pensato potesse spegnersi.

 

Spesso in Italia si sente parlar male della sanità,io vorrei invece segnalare un reparto virtuoso ,dove ho passato 148…

Pubblicato da Gian Med su Domenica 23 agosto 2020

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