Udine: “forni crematori e squadroni della morte per i migranti”

Forni crematori e squadroni della morte per i migranti che stanno protestando a Udine: sono le parole di un responsabile della Protezione civile.

Una pessima uscita quella del responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga. Il post della vergona è stato ovviamente rimosso e sostituito poche ore fa da un messaggio in cui Felluga chiede scusa. Eccolo.

Troppo tardi, però, perchè le sue parole avevano ormai fatto il giro del web scatenando violente polemiche.

“Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalit […] Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”.

Queste le sue parole, in commento sui social alle proteste dei migranti nell’ex caserma Cavarzerani di Udine.

Ieri i 400 migranti che stanno trascorrendo la quarantena nella struttura friulana hanno incendiato i materassi per protestare contro le condizioni di sovraffollamento.

Giuliano Felluga ha commentato anche un post di Ilaria Cecot, ex assessore provinciale, aggiungendo: A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via […] E noi sappiamo solo assistere gli stranieri e i nostri non li aiutiamo”.

Cecot ha definito le parole come “gravissime, inaccettabili e vergognose” e anche la Cgil regionale ha condannato quanto affermato da Felluga, chiedendo al sindaco di Grado di prendere provvedimenti visto che l’uomo è un dipendente comunale.

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