Migranti tentano la fuga dalla Libia per imbarcarsi: uccisi

Tre migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri quattro feriti, in una sparatoria avvenuta a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco.

L’Italia ha chiesto aiuto (non gratuito) alla Libia affinché controlli la fuga di migranti su barconi e barchini verso il nostro Paese. Ma se fermarli vuol dire ucciderli, allora l’emergenza immigrazione è sfuggita di mano un pò a tutti.

Tre migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri quattro feriti, in una sparatoria avvenuta a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco. I migranti erano stati intercettati in mare e riportati a terra dalla Guardia Costiera libica.

Lo ha reso noto L’Oim riferendo che “le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, avevano cercato di darsi alla fuga”. I cinque migranti feriti sono stati portati in ospedali della zona, mentre la maggior parte dei sopravvissuti all’incidente è stata trasferita in centri di detenzione.

“L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) deplora la tragica perdita di tre vite umane e chiede un’indagine urgente sulla sparatoria avvenuta al punto di sbarco di Al Khums in Libia la scorsa notte, a seguito dell’intercettazione di un’imbarcazione da parte della Guardia costiera libica”.

Lo si legge in una nota dell’Unhcr. “Questo incidente sottolinea fortemente che la Libia non è un porto sicuro per lo sbarco”, ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per la situazione nel Mediterraneo centrale.

Nei primi sette mesi di quest’anno, sono stati 6.518 i migranti riportati in Libia dalla Guardia costiera libica, per la maggior parte uomini (5.716), ma anche donne (462) e minori (340) tra cui 84 bambine: lo riferisce l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) in un bollettino settimanale diffuso su Twitter.

In tutto il 2019 le operazioni libiche di recupero di migranti in mare avevano riportato in Libia 9.225 persone. Nel 2020 gli annegamenti sulla “rotta mediterranea centrale”, quella che dalla Libia porta all’Italia, sono stati finora 101 e 168 i migranti dati per dispersi, riferisce ancora la grafica Oim. In tutto l’anno scorso, nello stesso braccio di mare, i morti erano stati 270 e 992 i dispersi, ricorda l’agenzia Onu.

E ventitré pescatori tunisini, tra cui 2 minori, sono stati fermati dalla Guardia di finanza e dalla Guardia costiera con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il motopesca è stato intercettato, alle 19,30 in acque italiane ed è stato scortato fino a Lampedusa (Ag). Due membri dell’equipaggio, per motivi ancora non chiari, si sono gettati in acqua, ma sono stati recuperati.

Migranti uccisi in Libia, in Italia insorge la sinistra

In Italia insorge la sinistra, che chiede al Governo lo stop dei finanziamenti ai libici. Ma critiche arrivano anche da Italia Viva e Radicali. Il premier Giuseppe Conte,  parla di “situazione complessa che va affrontata con risoluzione, efficacia, tempestività”.

Per il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, “occorre lavorare affinché il Governo urgentemente e nella sua interezza affronti in maniera adeguata questa complessa materia. Solidarietà e sicurezza sono valori che possono e debbono andare di pari passo”.

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