Carabiniere arrestato rivela con orgoglio al figlio: “Ho pestato un negro”

Affermazioni terrificanti da parte di uno dei carabinieri arrestati a Piacenza, che ha “rivendicato” alla compagna e al figlio le violenze perpetrate nei confronti di uomo di colore 

Carabiniere
Fonte Pixabay

Il sequestro della caserma Levante a Piacenza e i conseguenti arresti di 6 ben sei carabinieri per detenzioni illegali, spaccio ed estorsioni hanno fatto molto rumore, ma la vicenda a quanto pare è appena all’inizio. Dunque, il periodo non è semplice per i militari della caserma piacentina, alle prese anche con lo scandalo dei “festini” in caserma. 

Dall’indagine (denominata operazione Odysseus) infatti stanno emergendo dei particolari che rendono il quadro ancor più agghiacciante. Alcune intercettazioni stanno portando alla luce dei fatti che rendono ancora più quadro il quadro di questa vicenda che sta lasciando l’opinione pubblica senza parole.

Il crudele racconto del carabiniere al figlio: “Mamma quante ne ha prese quel nero”

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Carabinieri (GettyImages)

Da una di queste, è venuta fuori una conversazione decisamente squallida di uno degli uomini, che si è addirittura vantato del suo operato non proprio in linea con quelli che dovrebbero essere i principi cardine delle forze dell’ordine.

Lo ha fatto con la sua compagna e soprattutto con il suo bambino di appena 11 anni, utilizzando epiteti offensivi e sopratutto enfatizzando un racconto, che non ha nulla di divertente.

“Ho preso un piccolo strappo per correre dietro a un negro” – ha affermato il carabiniere. Il piccolo preso dal racconto e inconscio della cattiva azione compiuta dal padre gli ha prontamente risposto: “L’hai preso poi? Gliele avete date? Chi l’ha picchiato?” 

Ed è qui che vengono dei particolari assolutamente da censurare: “Lo abbiamo picchiato un po’ tutti, mamma quante mazzate ha pigliato. Distrutto. Colava il sangue da tutte le parti, non parlava più”. 

Di primo impatto l’eccitazione e l’enfasi del bambino rendono la conversazione ancor più macabra. Ma se l’esempio che viene impartito è questo, non si può colpevolizzare chi deve essere abituato dai “grandi” a capire cosa è giusto o sbagliato.

Alla compagna ha poi detto che il quantitativo irrisorio di stupefacente rinvenuto, sarebbe stato rivenduto nella piazza di spaccio della città emiliana. Giusto per dare dei connotati ancora più tristi ad una storia che resterà impressa per un bel po’ nella memoria degli italiani.

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