Parole struggenti che il suo avvocato e amico di famiglia Giorgio Assumma ha reso pubbliche ai cronisti che affollano l’entrata del Campus Biomedico, dove Morricone era stato ricoverato.

“Io Ennio Morricone sono morto”, questa l’introduzione del testo che, ha sempre spiegato Assumma, è stato ritrovato dai famigliari e scritto dal Maestro prima della caduta che lo avrebbe portato alla morte.

Lo annuncio così, a tutti gli amici che mi sono stati vicini ed anche a quelli un po’ lontani, che saluto Con grande affetto. Impossibile nominarli tutti”. 
Poi cita solo alcuni amici tra i più cari, tra il quali “Peppuccio” così chiamava Giuseppe Tornatore, le sorelle, i figli “spero che comprendano quanto li ho amati” . Ma l’ultimo saluto, il più romantico e doloroso allo stesso tempo, è al suo grande amore Maria, la moglie, compagna di una vita. “A Lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. – conclude -. A Lei il più doloroso addio”.