Coronavirus, troppi contagi a Mondragone: “e De Luca li nasconde”

Il focolaio di Mondragone si è già esteso ad altre province e la situazione sembra essere sfuggita al controllo del presidente De Luca che, secondo Calderoli, nasconde le vere cifre dei contagi.

La situazione a Mondragone, nel Casertano, sembra essere sfuggita di mano. Non per colpa degli amministratori, probabilmente. Il problema è che dopo i primi contagi scoperti nei palazzi Cirio e la conseguente attenzione mediatica, molti residenti sono fuggiti portando con sè il contagio.

Ora sono 75 i casi di coronavirus legati al focolaio emerso tra i membri della comunità bulgara residente. Il risultato è frutto dei due screening eseguiti dall’Asl di Caserta prima sui circa 750 residenti nei cosiddetti Palazzi Cirio di Mondragone, poi su oltre 3mila contatti nelle zone e nei comuni limitrofi.

Dal primo screening erano emersi 43 casi, dal secondo screening sono 32 i contagi scoperti. Dei 75 casi totali, 66 sono residenti a Mondragone (i 43 del primo screening e 23 emersi dal secondo), mentre gli altri sono residenti nel comune di Falciano del Massico (4), Sessa Aurunca (3), Carinola (1) e Recale (1).

Ieri, dal secondo screening è risultato che ben 27 casi positivi sono dipendenti di un’azienda agricola con sede a Falciano del Massico, la cui attività è stata prontamente sospesa dal sindaco Erasmo Fava con un’ordinanza firmata ieri.

Anche il sindaco di Mondragone ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto la sospensione dell’attività di un’azienda a seguito della positività riscontrata in un dipendente.

Contagi a Mondragone si estendono nel Casertano, Calderoli: “De Luca li nasconde”

Ieri un’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha disposto la proroga della zona rossa relativa all’area dei Palazzi Cirio di Mondragone fino al 7 luglio.

 

In provincia di Caserta sono 79 le persone attualmente positive: 75 i casi legati al focolaio di Mondragone, gli altri 4 nei comuni di Casapulla, Dragoni, Lusciano e Rocca d’Evandro non riconducibili al focolaio.

Secondo il leghista Calderoli, Vincenzo De Luca sembra volere nascondere l’evidenza. “La Campania di De Luca che da giorni non conteggiava i contagiati del focolaio di Mondragone continuando a snocciolare numeri da prefisso telefonico, un contagiato massimo due, oggi si ritrova un aumento… un aumento del 240% per colpa mia… dopo che mi sono lamentato sulle agenzie chiedendo semplicemente trasparenza e chiarezza”.

Il senatore leghista punta il dito contro l’unità di crisi della regione Campania. Dai dati diffusi nella giornata di martedì 30 giugno, emergeva che nella Regione del piddino De Luca ci sono stati solo un nuovo positivo e un nuovo decesso.

Nulla di più falso però perché il bollettino del ministero della Salute, diramato poco dopo, ha invece fatto sapere che i nuovi casi erano stati ben 24. Fino a ieri e ai nuovi numeri drammatici.

“Qui non c’è una classifica – conclude Calderoli – non c’è una competizione, qui siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e se i positivi sono 75 non si può dire che è solo uno.

Perché la salute e la sicurezza sanitaria di ognuno di noi dipende da come rispettiamo le norme di distanziamento e protezione e se diamo numeri a casaccio per fare bella figura (elettorale) oggi rischiamo il male di tutti domani. Chiaro?”.

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