Salvini: “noi i cattivi, ma se fossero sbarcati quei 28 positivi?”

28 migranti positivi sulla nave scelta dal governo per la quarantena, più un caso a Caltanissetta: Salvini denuncia la volontà dell’esecutivo di cancellare i suoi decreti sicurezza.

Rischiano tutti gli operatori sanitari che se ne stanno occupando, rischia l’equipaggio. Ma tragico sarebbe stato il rischio corso dai siciliani se Musumeci non avesse proibito lo sbarco dei migranti che oggi risultano positivi al Covid.

Polemico anche Matteo Salvini: porti spalancati, navi da crociera per ospitare gli immigrati, decine di clandestini col Covid-19, sanatoria da catastrofe e Taser per le Forze dell’Ordine dimenticato”.

Il governo – continua il leader della Lega – perde tempo per cambiare i Decreti sicurezza, quando al Viminale non sono nemmeno riusciti a ufficializzare le deleghe per viceministri e sottosegretari. È un governo che mette in pericolo l’Italia e gli italiani”.

Ventotto migranti positivi sulla nave quarantena

Sono 28 i migranti, salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena Moby Zazà che è ormeggiata a Porto Empedocle in provincia di Agrigento, che sono risultati positivi al Covid-19.

I tamponi sui 209 migranti presenti sulla Moby Zazà erano stati effettuati martedì. Uno dei migranti sbarcati dalla Sea Watch era stato ricoverato nel reparto Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta.

Inizialmente era un caso di sospetta tubercolosi. Poi l’esito del tampone aveva fatto chiarezza. Si tratta dell’unico dei 28 migranti positivi al coronavirus che ha accusato sintomi. Gli altri 27 rimasti sulla nave risultano al momento asintomatici.

Sulla vicenda intervengono anche i sindaci di Agrigento e Porto Empedocle, Lillo Firetto e Ida Carmina: “la provincia di Agrigento non può essere lasciata sola – sostiene Carmina – Noi conosciamo i nostri territori e possiamo aiutare. Se fossimo informati potremmo anche parlare con i nostri cittadini e tranquillizzarli: la salute è un bene comune”.

La preoccupazione della sindaca è anche per il turismo: “Notizie come questa possono avere ripercussioni per l’opinione pubblica e per chi vuole trascorrere le vacanze a Porto Empedocle. Sarebbe giusto anche un ristoro economico per questi comuni che vivono problemi drammatici”.

Il collega di Agrigento: “Ci aspettiamo un ascolto maggiore per le unità locali – dichiara Lillo Firetto – non è giusto che i sindaci non vengano coinvolti sulle scelte delle aperture dei centri di accoglienza. La nostra terra è una terra di accoglienza ma se si tira troppo un elastico questo si rompe”.

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