Uomo: guarda di che cosa sono capaci gli animali

La storia che dimostra come gli animali siano molto diversi dagli esseri umani. La storia di amicizia tra un cucciolo di giraffa e un cane.

Abbiamo ancora negli occhi le terribili immagini della povera elefantessa che in India è morta dopo atroci sofferenze, per avere mangiato un ananas trappola piena di esplosivo. Con lei ha perso la vita il cucciolo che era nel suo grembo.

Una storia che ha messo ancora una volta in evidenza la cattiveria dell’uomo. L’uomo che per coprirsi non gli basta un cappotto sintetico ma deve indossare pellicce di animali, l’uomo che va a caccia per gioco, l’uomo che uccide per esibizionismo e si fa fotogrfare con la vittima indifesa.

Bisognerebbe scomodare psicologi, psichiatri, sociologi per potere capire che cosa passi per la mente di un essere umano che gode quando uccide un animale. Ma questa è un’altra storia.

Qui vogliamo dimostrarvi, al contrario, di cosa siano capaci gli animali.

Il cucciolo di giraffa Jazz e il cane che lo accudiva

La storia è del novembre dell’anno scorso, ma mai come in questo momento serve a far riflettere. Una giraffa nata da pochi giorni era arrivata in un orfanotrofio: si era persa o era stata abbandonata.

Un contadino l’aveva trovata debole e disidratata, e aveva chiamato un centro rifugio per chiedere aiuto. E proprio nella struttura Jazz aveva incontrato Hunter, un cane da guardia e anti-bracconaggio.

Fra i due era nata un’amicizia, un legame commovente: di fronte a quell’animale così indifeso, il cane sembrava volesse proteggerlo. Ogni volta che poteva le stava accanto. E nelle ultime ore di vita, Hunter è sembrato capire che cosa stesse succedendo e non ha voluto mai allontanarsi.

Lui era lì quando Jazz purtroppo è morta ed è rimasto per ore davanti alla stanza vuota quando ne hanno portato via il corpo.

I membri dello staff della struttura avevano ipotizzato che la madre giraffa avesse abbandonato il cucciolo per un motivo e che sapesse che era forse malata, aveva spiegato  Arrie van Deventer, fondatore dell’orfanotrofio: «Finalmente sappiamo che Jazz non ha avuto una cattiva madre che l’ha abbandonata. Sapeva quale sarebbe stato il suo destino».

Nel dare l’addio alla giraffa, che è stata sepolta vicino all’orfanotrofio, la struttura scriveva: «Ci hai insegnato molto nelle ultime tre settimane e ti ricorderemo con affetto».

Hunter è rimasto a lungo seduto davanti alla porta chiusa della stanza dove lui e la giraffa avevano trascorso tutto il tempo insieme. L’orfanotrofio ha anche reso omaggio alla lealtà del cane: «E’ rimasto fino alla fine per dirle addio. Sei un bravo ragazzo»

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