La storia dell’elefantessa uccisa con il suo cucciolo, non tutto è vero

Le immagini agghiaccianti di un’elefantessa che muore dopo aver mangiato un ananas pieno di petardi, ha commosso il mondo. Ma non tutto è andato come scritto.

Premessa: la vera storia dell’elefantessa morta in India dopo avere mangiato un ananas pieno di petardi, non sposta di una virgola la vergogna umana.

Ma per dovere di cronaca, è giusto raccontare cosa sia successo davvero. L’uomo, inteso come essere umano, resta sul podio dell’inciviltà e del cinismo, ma in questo caso si tratta di più uomini, non di uno solo. Anzi – è quello che più fa rabbrividire – uccidere in questo modo gli animali, è un’usanza in certi posti.

Le immagini dell’elefantessa morta nello stato del Kerala, in India stanno riempiendo le home page dei principali social media in queste ore.

Una fine terribile e drammatica quella del pachiderma, incinta, avvenuta “per aver mangiato un ananas imbottito di petardi”. A denunciarlo sono state la autorità locali, con Mohan Krishnan, ufficiale forestale, che ha condiviso sui social gli ultimi angoscianti scatti dell’animale, mentre cercava sollievo nelle acque di un fiume.

Le precisazioni

Le più importanti agenzie di stampa presenti nel sud dell’India – come The Hindu e The New Indian Express – hanno riferito che l’elefante è morto dopo aver consumato “ananas carico di esplosivi” a Palakkad, a circa 80 chilometri dal distretto di Mallapuram.

Un altro organo di stampa, IANS, ha contattato Samuel Pachuau, guardiano del Wildlife Warden del Parco nazionale della Silent Valley, a Palakkad, il quale ha affermato di essere “certo” di trovare gli autori di questo crimine.

“È avvenuto il 23 del mese scorso, quel giorno siamo venuti a conoscenza di questo incidente quando l’elefante è stato avvistato vicino a una fonte d’acqua fuori dal parco nazionale” ha detto.

Anche l’agenzia Reuters assicura che sono in corso le indagini per trovare i responsabili di questo gesto: ma chi è stato veramente a ‘nutrire’ l’elefantessa?

Il gesto quasi certamente non è stato volontario. L’animale infatti è morto dopo essersi imbattuto in una trappola preparata dai contadini del posto per evitare che cinghiali ed altre specie diano l’assalto alle coltivazioni.

I funzionari forestali hanno affermato che l’incidente è avvenuto vicino a terreni agricoli dove i locali a volte spargono frutta con petardi nascosti per scoraggiare gli animali dal danneggiamento delle colture” riporta Reuters.

Questo non esclude possibili incriminazioni nei confronti di chi ha agito in un modo rilevatosi poi tanto drammatico.

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