Salvini scrive a Mattarella: “A Catania chiedo giusto processo”

Matteo Salvini ha deciso di scrivere al Capo dello Stato in seguito alle intercettazioni pubblicate dal giornale La verità.

Non è la prima volta che Salvini prende la penna in mano o alza la cornetta del telefono per mostrare i suoi malumori al Presidente della repubblica, era già successo per le conferenze stampa di Conte, delle quali il leader leghista non gradiva lo stile comunicativo.

Questa volta Salvini scrive a Mattarella subito dopo la rivelazione delle chat tra alcuni magistrati che volevano incastrare l’ex ministro dell’Interno riguardo ai migranti e alla chiusura dei porti.

Potrebbe interessarti La notizia che il Veneto sognava: “oggi zero contagi”

Il quotidiano La verità ha reso pubbliche alcune intercettazioni nelle quali, di fatto, si voleva attaccare ad ogni costo Salvini, pur non riscontrando dei validi motivi giuridici per processarlo, devono comunque attaccarlo a prescindere. Il processo però si farà.

“A Catania chiedo giusto processo”

Di fronte a tanto clamorose rivelazioni, il leader della Lega ha sentito l’esigenza di chiedere a Mattarella di non ignorare questi fatti, e di fare in modo che gli sia assicurato un giusto processo come per qualunque altro cittadino.

Il processo in cui Salvini è imputato con l’accusa di sequestro di persona riguarda il blocco della nave Gregoretti ai tempi in cui era Ministro degli Interni. Inizierà ad Ottobre presso il Tribunale Di Catania. 

Nella lettera, Salvini, riportando direttamente anche alcune delle intercettazione pubblicate dal quotidiano, spiega che dopo averle lette, non può nascondere il fatto che la fiducia che ha sempre riposto nei confronti della magistratura adesso vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importanti magistrati.” 

Potrebbe interessarti Bellanova contro Salvini: “pensi ai suoi figli, non alle mie emozioni”

 

Il senatore leghista ha infatti ricordato come queste intacchino la separazione dei poteri che vige tra giustizia e politica. Il loro contenuto gli toglie dunque la serenità di poter essere giudicato in modo neutrale. Da qui l’appello accorato a Mattarella affinché “mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale”.

In una delle intercettazioni venute allo scoperto, viene riportato un virgolettato che getta molte ombre sul processo che a breve il capo politica della Lega dovrà affrontare: “Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando…” – “No hai ragione…Ma ora bisogna attaccarlo”.

Impostazioni privacy