Allerta alimentare, ritirate cozze italiane: cosa si rischia

Allerta alimentare per sindrome diarroica. Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff) ha notificato un richiamo per un prodotto allevato nelle acque italiane: le cozze

richiamo alimentare
Fonte foto: Pixabay

In questo ultimo periodo, caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, che ha visto il blocco di molte aziende, anche le allerte alimentari si sono perlopiù arrestate. Ma i controlli da parte delle autorità sanitarie non si sono mai fermati.

Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff) ha notificato un richiamo per un prodotto allevato nelle acque italiane. Si tratta delle cozze italiane e riguarda tutto il territorio nazionale: da Nord a Sud.

Il Ministero della Salute ha fornito nella giornata di venerdì 15 maggio la comunicazione riferente ad un allarme per sindrome diarroica da molluschi bivalvi, ovvero l’intossicazione alimentare dovuta al consumo di molluschi in cui vi è un alto livello di acido okadaico.

Le autorità italiane hanno disposto il ritiro dal mercato del prodotto, in quanto già immesso nel mercato in tutta Italia.

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Allerta alimentare, cozze ritirate dal mercato per presenza di biotossine: rischio sindrome diarroica per i consumatori

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Successivamente ad un controllo effettuato sul mercato nella data del 15 maggio 2020, le cozze sono state ritirate dal mercato, dopo la segnalazione del Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff).

Le cozze ritirate erano contaminate per la presenza di biotossine.  La loro ingestione potrebbe causare una intossicazione diarroica da molluschi bivalvi, i cui sintomi sono visibili circa mezz’ora dopo averle consumate, perdurando mediamente un giorno. Nausea e vomito possono accompagnare la sindrome. Tali sintomi non sono comunque pericolosi per la vita.

Il rischio più grande è che purtroppo non si conoscono i lotti con le cozze contaminate, pertanto l’allerta non è solo per le grandi distribuzioni, ma anche per le pescherie e i mercati del pesce dell’Italia intera.

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Pertanto, il ritiro del prodotto è già stato disposto in tutto il Paese e il Rasff invita a non consumare le cozze senza prima averle sottoposte al controllo del Servizio igiene degli alimenti e nutrizionale della Asl locale.

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