Fiume Sarno: acque avvelenate dopo la riapertura delle aziende

Dopo due mesi di lockdown e la chiusura di alcune attività, il fiume Sarno si era ripulito. Ora, con le nuove riaperture, le acque sono tornate ad essere avvelenate per la presenza di liquami

Fiume Sarno
Fiume Sarno – Twitter @M5S CAMPANIA NEWS

Ha avuto avvio la Fase 2, lo sappiamo. Il graduale ritorno alla normalità sta coinvolgendo tutte le persone residenti in Italia. Alcune imprese industriali hanno anche ripreso l’attività e in alcune regioni, come in Campania, i risultati, in termini negativi per l’inquinamento, sono già visibili.

Il fiume Sarno era universalmente riconosciuto a livello internazionale come “il fiume più inquinato d’Europa“, ma con il lockdown e la chiusura di alcune attività industriali, le sue acque erano ritornate cristalline.

Ora, con l’avvento della Fase 2 e la conseguente riapertura di attività, il Sarno torna ad essere avvelenato. Infatti le immagini dell’acqua sporca, piena di liquame, stanno facendo il giro sul web, dove le persone sono piuttosto indignate.

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Il fiume Sarno torna ad essere inquinato, l’indignazione sul web: “Era troppo bello per essere vero”

Fiume Sarno
Fiume Sarno. Fonte foto – Instagram: @micamoruso

In molti ora si preoccupano per cosa potrebbe accadere una volta che tutte le attività riapriranno. Infatti, la presenza di liquami e sostanze inquinanti nell’acqua pare essere imputabile agli scarichi industriali che hanno nuovamente preso avvio, dopo la riapertura.

Su Twitter, l’immagine del fiume dal colore non troppo limpido, per usare un eufemismo, postata dalla sezione campana del Movimento Cinque Stelle con il commento: “Fiume Sarno oggi: era troppo bello per essere vero”, ha destabilizzato un po’ tutti.

Che cosa succederà quando tutto tornerà alla normalità? Marilena Schialo Lo Moriello, commissario dei Verdi a Castellammare di Stabbia avverte: “Ora c’è stata solo una riapertura parziale delle attività produttive e già l’inquinamento ha ripreso vigore, figuriamoci cosa potrà accadere quando riprenderanno tutte le attività.

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Ora ci si augura che si possa risalire ai colpevoli di tale misfatto, in modo tale da salvaguardare e riportare in auge uno dei fiumi più importanti del Meridione.

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