WhatsApp, è allarme bufala: state attenti a questa catena

In queste ore sta girando una nuova catena su WhatsApp riguardante un presunto decreto sulle intercettazioni telefoniche: attenzione alla bufala

WhatsApp, è allarme bufala: state attenti a questa catena
Whatsapp (fonte foto: Pixabay)

In questo periodo si sta parlando molto delle bufale che purtroppo si diffondono attraverso i social come Facebook, o sulle chat di messaggistica come WhatsApp: dopo quella girata molto e legata al Coronavirus e al biocontenimento, ecco la catena legata ad un presunto decreto sulle intercettazioni telefoniche.

Nello specifico, potrebbe capitare a tutti gli utenti di imbattersi in un messaggio che fa cenno ad un provvedimento CDMX. In questo caso, soprattutto le persone che hanno poca familiarità con le bufale, devono prestare particolarmente attenzione.

Tale provvedimento permetterebbe – si dice nella catena – alle Forze dell’ordine maggior controlli per aumentare la sicurezza dei cittadini, in isolamento a casa per la quarantena. nel rispetto delle misure adottate dal Governo per contrastare il Coronavirus e limitare i contagi.

In questi giorni, inoltre, ancora a proposito di bufale, famoso il caso del video di Tgr Leonardo, diventato virale e di cui tanto si è parlato

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WHATSAPP, ALLARME PER QUESTA NUOVA BUFALA: DI COSA SI TRATTA

WhatsApp, è allarme bufala: state attenti a questa catena
Smartphone (fonte foto: Pixabay)

Una nuova bufala, stavolta legata ad un presunto decreto sulle intercettazioni telefoniche, si sta diffondendo su WhatsApp da dispositivo a dispositivo.

La notizia risulta essere falsa, nonostante la disinformazione stia viaggiando spedita, e fa riferimento ad un provvedimento CDMX, una sigla legata allo Stato del Messico.

In virtù della situazione di emergenza riguardante il Coronavirus, gli utenti sono più predisposti a credere a situazioni straordinarie, come questa che darebbe alle Forze dell’ordine più potere per effettuare presunti controlli su chiamate e scambi di messaggi privati.

Inoltre, la catena fa riferimento ad un articolo di AGI, che esiste realmente ma che non ha nulla a che vedere con il contenuto trattato nella bufala.

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Molti utenti non approfondiranno, limitandosi al titolo e quindi fidandosi, cascando infine nella trappola.

Ecco perché prestare particolarmente attenzione a questa nuova catena.

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