Coronavirus, Roma: richiamate 98 persone. “Contatti col poliziotto contagiato”

Dieci fra infermieri e medici sono in quarantena precauzionale, dopo che il poliziotto di Spinaceto era stato ricoverato al Pronto Soccorso e poi dimesso

Coronavirus
Ospedale Spallanzani di Roma (Fonte Instagram)

Il poliziotto di 53 anni, residente a Torvajanica e impiegato presso il commissariato romano di Spinaceto, al quale è stato diagnosticato il Coronavirus, ha passato la notte tra il 26 e il 27 febbraio nel triage del Policlinico di Tor Vergata. Ricoverato e dimesso la mattina successiva. Per questo motivo, la direzione sanitaria ha richiamato le 98 persone che hanno avuto accesso al Pronto Soccorso in quei due giorni. Di questi ultimi, 15 persone sono sintomatiche e potrebbero quindi aver contratto il Covid-19.

Anche i medici, gli infermieri e i vigilantes che erano in servizio presso l’ospedale, e che potenzialmente sono venuti in contatto con il sovrintendente, sono ora in quarantena domiciliare, seppur asintomatici, a scopo precauzionale. La stessa procedura è stata adottata per i 5 colleghi che condividono l’ufficio con il poliziotto. Ragguardevole apprensione c’è per una collega che sabato ha svolto servizio di pre-filtraggio e controlli allo stadio Olimpico, in occasione della partita di Serie A Lazio-Bologna.

L’agente è ora in terapia intensiva all’istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani. Anche tutta la sua famiglia è positiva al virus. La moglie, la cognata e i due figli. La più grande frequenta il primo anno di Informatica presso l’Università La Sapienza e il più piccolo il terzo anno al Liceo Pascal di Pomezia. Quindi sono stati sospesi i corsi frequentati dalla ragazza e le aule igienizzate, mentre il liceo è stato chiuso. Così come sono anche stati anche sanificati i locali del Commissariato.

LEGGI ANCHE –> Coronavirus, Roma: agente della Questura positivo al virus, ecco perché

LEGGI ANCHE –> Coronavirus: parola chiave “droplet”. Cos’è e a cosa serve

L’agente di polizia è passato per più ospedali prima di essere definitivamente ricoverato

Ospedale Spallanzani
Ospedale Spallanzani di Roma (foto web)

Il gendarme era assente dal lavoro dal 25 di febbraio. Il 26 si è sentito male, i sintomi erano febbre alta e tosse, poi è sopraggiunta la polmonite. “Mio marito – ha detto la moglie inalberata agli amici e colleghi – è stato rimbalzato da un ospedale all’altro. Eppure aveva la tosse, il mal di gola e la febbre alta. Non è possibile che ora ci ritroviamo tutti in queste condizioni”. Infatti, inizialmente si era recato al S.Anna di Pomezia per poi sentirsi dire di rivolgersi al policlinico di Tor Vergata perché “più attrezzato”.

Pare anche che prima l’uomo avesse contattato il numero dell’emergenza ricevendo in risposta che i sintomi non erano riconducibili al Covid-19. Questo, forse, perché il poliziotto aveva omesso un particolare importante: aveva infatti ospitato un amico del figlio proveniente da una delle zone della Lombardia più colpite.

Impostazioni privacy