Coronavirus, Crozza nel monologo: “Parlo a 500 seggiolini”

Maurizio Crozza sceglie l’emergenza Coronavirus per il monologo di satira sul Nove, per la nova puntata di “Fratelli d’Italia”

Coronavirus, Crozza nel monologo: "Parlo a 500 seggiolini"
Maurizio Crozza (Fonte foto: napolidavivere.it)

Uomo di grande ironia, che della satira ha fatto il suo mestiere. Maurizio Crozza, ha iniziato il suo monologo del venerdì, con una battuta sullo studio vuoto, per l’emergenza Coronavirus.

“È la prima volta che parlo a 500 seggiolini”, afferma il comico, ritrovandosi davanti alla platea vuota e ad una telecamera, continuando poi, il suo monologo su come in Italia, stiamo gestendo la questione Cod-19.

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Maurizio Crozza fa satira: il monologo sul Coronavirus

Coronavirus, Crozza nel monologo: "Parlo a 500 seggiolini"
Maurizio Crozza (Fonte foto: ondamusicale.it)

Monologo di apertura sull’argomento Coronavirus, per Maurizio Crozza, per la primissima puntata della nuova stagione di “Fratelli d’Italia”, in onda ogni venerdì in prima serata sul canale, Nove. Crozza, guarda lo studio completamente vuoto ed esordisce: È la prima volta che parlo a 500 seggiolini“. Il comico ed imitatore televisivo, si lascia andare poi ad un’altra battuta leggera, prima di trattare seriamente l’argomento, ricordando: “Dieci giorni fa il solo problema di questo paese erano Morgan e Bugo, ora non sappiamo nemmeno se sono vivi”.

Il comico genovese poi, sposta l’attenzione su come l’epidemia, sia stata gestita in Italia, continuando a scherzare, ma anche andando a toccare la politica. Intanto, la cosa sembra farsi seria e a toccare anche altri paesi. Notizie di segnali di un certo allarmismo infatti, arrivano anche dal campionato di calcio svizzero.

L’attenzione di Crozza come già detto, si sposta sull’Italia in particolare, con il comico che continua la sua performance, nello studio senza pubblico: “Ci sono i virologi, quelli che dovrebbero tranquillizzare. Tutti che litigano! Burioni e la Gismondo sono d’accordo solo su una cosa: “Bisogna lavarsi le mani”. Continua l’imitatore ligure, che poi chiude: “Siamo nel 2020, spendiamo milioni di euro in ricerca, mandiamo sonde su Marte e ci danno gli stessi consigli che davano già nella peste del Manzoni? Però…guardiamo anche il virus mezzo pieno: è anche la prima volta che siamo leader in Europa per qualcosa. Ci temono tutti, abbiamo l’arma segreta: “Mani in alto, questo è un milanese col raffreddore”.

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