In un intervista ad un portale Espn Argentina, l’ex calciatore della Roma ha parlato del suo metodo educativo e dell’umile mansione ricoperta dal figlio Joaquin
Sembra strano da credere, eppure è così. Non è detto che avere un padre calciatore significhi per forza di cose avere un lavoro prestigioso o non lavorare affatto. Nemmeno il possesso di auto sfarzose e di altri tipi di comfort non è sempre scontato.
Un esempio (da seguire) in tal senso è quello di Gabriel Omar Batistuta, ex centravanti di Fiorentina, Roma e Inter, che in Italia tra fine anni ’90 ed inizi 2000 ha mostrato tutta la sua classe a suon di goal e grandi giocate. Un campione vero e non solo in campo a quanto pare, ma anche fuori visto l’esempio che è stato in grado di impartire ai propri figli.
Joaquin 20 anni, uno dei quattro figli del “Re Leone” ad esempio lavora come commesso in una copisteria. Un lavoro umile, come tanti altri, probabilmente più adattato ai “comuni mortali” piuttosto che a discendente di un ex calciatore che ha fatto la storia.
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Batistuta: “Ho voluto regalare la dignità ai miei figli”
Nel corso di un’intervista a Espn Argentina, alla domanda sul perchè suo figlio facesse il commesso in una copisteria, Bati-goal, ha stupito tutti con la sua risposta. Ha infatti sottolineato che in questo modo può dare maggiore dignità ai propri figli. Avrebbe potuto concedergli tutti i “vizi” del mondo, ma dopo non avrebbero capito il vero significato del sacrificio e la soddisfazione del guadagnarsi le cose.
Secondo Batistuta fare regali sfarzosi ai figli non è la strada che conduce alla vera felicità. A tal proposito ha dichiarato che è meglio che i suoi figli abbiano un’automobile meno bella e potente, ma guadagnata con i loro sacrifici, piuttosto che una delle sue lussuose vetture. Un pensiero che fa comprendere la grandezza dell’uomo al di là di quel che è stato il calciatore, ancora rimembrato da tanti tifosi e appassionati di calcio.
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