Netflix, abbonamenti in calo: la causa è l’aumento dei prezzi?

Reso pubblico il trimestre 2019 di Netflix dove si evince che gli abbonamenti della piattaforma risultano essere in calo per la prima volta dal 2011

Trapela ottimista dalle parole di Reed Hastings, il CEO di Netflix, nonostante un trimestre 2019, l’ultimo, non proprio positivo, con un calo degli abbonamenti alla piattaforma, il primo registrato dal 2011.

Dando un’occhiata alla trimestrale, si evince che la società di distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, registra una frenata sul fronte abbonati negli States, con circa 130.000 unità in meno se confrontata con il periodo che va da gennaio a marzo. Va detto che Netflix è, nonostante il calo, saldamente al primo posto rispetto ai competitor, per quanto concerne lo streaming video.

Inoltre, se si confonda la situazione attuale con l’anno scorso, l’indice di crescita è forte ma non quanto Netflix stessa si aspettava.

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Calo degli abbonamenti Netflix ma il CEO resta ottimista: intanto arrivano Disney e Apple

Non un buon trimestre 2019 quello appena concluso per Netflix dunque, con i numeri che mostrano un calo degli abbonamenti sulla piattaforma.

Se negli Stati Uniti si parla di circa 130 mila unità in meno, negli altri mercati la situazione racconta di una crescita sensibile di 2,83 milioni di unità, ma inferiore alle aspettative e alla previsioni che si aggiravano sui 5 milioni di neo iscritti.

Una delle cause, secondo l’amministratore delegato Netflix, potrebbe esser stato l’aumento dei prezzi in alcuni mercati, come quello italiano, unito all’assenza di nuovo contenuti originali. Tuttavia, Hastings si dice ottimista per il futuro, in attesa dei successi di serie tv quali Stranger Things, La Casa di Carta, The Crown ed Orange is The New Black.

In ultima istanza però, va considerato che nel prossimo futuro arriveranno anche i servizi streaming Disney+ ed Apple TV+, competitors che lanceranno le proprio offerte con prezzi vantaggiosi.